Si parla di dialogo tra le parti ma ogni giorno è una provocazione tra la Capo d’Anzio, società che dovrà realizzare il nuovo bacino portuale, e gli ormeggiatori che attualmente lavorano sull’area. Oggi sono infatti apparsi dei cartelli, posizionati in prossimità delle banchine degli ormeggiatori, proprio dalla Capo d’Anzio.
In sostanza si tratta di un avviso in cui, citando la concessione demaniale marittina, la Spa guidata da Luigi D’Arpino, di fatto prende possesso dell’area portuale di competenze (puntualmente indicata in una cartina annessa al cartello) e detta le sue regole. Nelle aree in concessione – si legge sul cartello – è consentito l’ormeggio solo ai clienti cui è stato assegnato il diritto di godimento dalla Capo d’Anzio (uno sfratto in piena regola per gli altri operatori, cui Luigi D’Arpino, ad onor del vero, ha offerto un contratto di assunzione come personale qualificato presso la Spa a partire dalla prossima settimana). E’ vietato lo svolgimento di ogni attività commerciale e professionale o artigianale anche a bordo di mezzi e imbarcazioni, ad esclusione delle attività espressamente autorizzate dalla Capo d’Anzio. Accesso e sosta dei veicoli sono consentiti previo autorizzazione della Capo d’Anzio. E’ vietato lo svuotamento di acque di sentina, lo scarico di rifiuti di qualsiasi genere, di oggetti, di liquidi, di detriti sia in mare che sulle banchine, i moli e i pontili. Infine, nell’avviso si legge che è vietato ingombrare con attrezzature oggetti o materiali di qualsiasi genere tutte le aree non a ciò destinate dalla Capo d’Anzio. Ora non resta che attendere la reazione degli ormeggiatori. Nei giorni scorsi un incontro tra le parti è saltato a causa di un disguido con la posta elettronica, probabilmente sarà fissato un nuovo vertice, ma Luigi D’Arpino sulla vicenda è stato chiaro: “La Capo d’Anzio ha il dovere di compiere il suo iter. Si tratta di atti dovuti e non possiamo evitarli neanche volendo”.