“Riguardo la notizia di un incontro previsto per domani, 17 agosto, fra il Comune di Nettuno e AcquaLatina, si chiarisce che – allo stato – si tratta di un’informazione priva di ogni fondamento. L’Amministrazione rivendica il diritto dei cittadini a informazioni rispondenti al vero, e non falsate da alcuna voce fuori campo che continua a danneggiare la città quotidianamente. Una riflessione su quanto avviene non può non far chiedere chi ha potuto mettere in giro questa ennesima voce e con quali sconosciute finalità, dato che il prodotto di informazioni non verificate può provocare – potenzialmente – un evidente disorientamento sui fatti”.
Questa comunicazione che ha il sapore dell’incredibile per i toni che sono stati usati, arriva dall’Ufficio comunicazione del Comune di Nettuno ed è stata pubblicata sulla Home page del sito Istituzionale. Ci sentiamo direttamente chiamati in causa da questa precisazione poiché la notizia del vertice di domani (che non ci sarà) è stata diffusa solo dalla nostra testata.
L’Amministrazione, il Sindaco, la Giunta, i consiglieri (non si sa chi di preciso, visto che nelle comunicazioni istituzionali manca spesso il soggetto) smentisce o smentiscono l’incontro. Di più, ci si avventura fino a parlare di un’Amministrazione che “rivendica il diritto dei cittadini a informazioni rispondenti al vero, e non falsate da alcuna voce fuori campo che continua a danneggiare la città quotidianamente”. Il nesso ci sfugge e anche la logica. Il vertice eventuale con Acqualatina danneggia la città? Il fatto che invece non ci sia è motivo di così gravi conseguenze?
L’Amministrazione si chiede: Chi avrà mai potuto mettere in giro questa voce? Rispondiamo subito sperando di fugare ogni dietrologia complottista. Un collega ci ha dato per certo il vertice di domani. A verificare ci voleva davvero poco, una telefonata alla Spa o al Comune ma siamo stati superficiali, questa telefonata non l’abbiamo fatta, perché la notizia ci è sembrata di quelle banalissime. C’è il vertice? Va bene. Non c’è? Non succede nulla. Nessuno può sentirsi offeso, vilipeso, o chissà cos’altro, a causa di un vertice o un mancato vertice. Non abbiamo neanche chiamato il collega per contestare l’informazione errata (davvero si tratta di un dettaglio che continua a sembrarci trascurabile).
E invece succede che l’Amministrazione ritenga di dover mettere i puntini sulle i e allargare la questione alla credibilità della stampa e dell’informazione “di fare la lezione”.
E allora visto che a fare la morale e a salire in cattedra sono tutti bravi lo facciamo anche noi: in questi giorni di discussioni e problemi sulla questione arsenico ben prima del sito del Comune abbiamo comunicato ai cittadini dell’incendio a Carano, dei disagi, delle conseguenze, dei rischi, delle ordinanze, delle possibili soluzioni, della presenza delle autobotti. In nome dell’informazione che è il nostro lavoro e ci appassiona, ci siamo messi a disposizione, a tutte le ore, per dettagli e novità, trasferimenti di mezzi e chiarimenti. Le comunicazioni istituzionali sono andate a rilento sono state tardive e inefficaci e potevano, ed in effetti hanno, disorientato i cittadini sulla situazione. La nostra redazione ha fornito a moltissime persone che hanno chiamato dopo aver letto gli articoli chiarimenti e numeri della Spa per i dettagli sulla situazione che l’Amministrazione tardava a fornire. L’aver pubblicato il numero di centralino della polizia locale per trasformare i vigili nel centralino informazioni appare invece un’idea folle in un’estate in cui la polizia locale è stata impegnata negli incidenti, la viabilità, infinite manifestazioni e persino nell’ordine pubblico con il fermo di ubriachi molesti. I colleghi di testate nazionali hanno chiamato la nostra redazione (che gli è apparsa piuttosto informata e disponibile) ed hanno avuto difficoltà a mettersi in rapporto efficacemente con l’ufficio comunicazioni del Sindaco.
I cittadini hanno indiscutibilmente diritto ad informazioni tempestive e veritiere e in questo l’Amministrazione può dare un contributo facendo la sua parte, sarebbe già un buon inizio. Il secondo passo sarebbe quello di riuscire a capire quali informazioni vogliono o possono danneggiare l’Ente e quali invece sono così banali, che si fa fatica a credere che ci si siano dovute sprecare tante parole. (eb)