Il presidente della Capo d’Anzio spa torna sulla vicenda degli ormeggiatori e delle concessioni per la relizzazione del nuovo porto per chiarire la posizione della Spa in merito alla nota vicenda delle concessioni contese. “Abbiamo convocato gli ormeggiatori per comunicare loro l’intenzione di assumerli, ma hanno deciso di non presentarsi in Comune e sono in torto – spiega Luigi D’Arpino – di più non si può fare. Io non li critico – aggiunge – ognuno ha il diritto di fare quello che vuole fino a che questo si può. Se la situazione cambia tuttavia, come è cambiata con la cessione dei diritti di concessione dalla Regione Lazio alla Capo d’Anzio, adeguarsi non è più una scelta ma un obbligo. E’ da questa estate che rincorro le cooperative, ma sembrano non aver capito una cosa importantissima: la Capo d’Anzio deve compiere degli atti che sono obbligatori e non si possono evitare. Sono atti dovuti e io non ho nessuna intenzione di far pagare danni alla Spa che dovrà realizzare il progetto del nuovo porto per aver perso tempo oppure per delle omissioni sulle procedure necessarie. Mi hanno mandato anche un avvocato per contestare le nostre decisioni, ho chiesto al loro rappresentante legale di presentarmi una proposta da parte delle cooperative che rappresentava e sto ancora aspettando, questo non è un atteggiamento accettabile. Sappiano – conclude D’Arpino – che noi dovremo andare avanti comunque”.
