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Daspo urbano a Nettuno, il Sindaco contro accampamenti rom e accattonaggio

Il Sindaco di Nettuno Angelo Casto ha adottato il provvedimento di "Daspo urbano". "Il Sindaco - si legge nell'ordinanza pubblicata sull'Albo pretorio

Il Sindaco di Nettuno Angelo Casto ha adottato il provvedimento di “Daspo urbano”. “Il Sindaco – si legge nell’ordinanza pubblicata sull’Albo pretorio – ha fatto riferimento alla legge che gli di adottare ordinanze contingibili e urgenti, “quale rappresentante della comunità locale, in relazione all’urgente necessità di interventi volti a superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, con particolare riferimento alle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti, anche intervenendo in materia di orari di vendita, anche per asporto, e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche”; il succitato articolo, così come modificato può trovare applicazione anche in relazione a forme di accattonaggio con modalità vessatorie”. In sostanza si vuole “reprimere l’illecita occupazione di spazi pubblici, fenomeni di violenza, anche legati all’abuso di alcool o all’uso di sostanze stupefacenti”. Il primo cittadino, nel documento, fa riferimento a casi specifici: “Rilevato che – si legge ancora nel documento – con assidua frequenza sul territorio comunale viene registrata la presenza di soggetti che, nelle vie centrali e periferiche, ma anche di maggior afflusso turistico, richiedono denaro in forma invasiva o molesta, bivaccando, anche attraverso camper, caravan e/o roulottes, con modalità indecorose e totalmente in spregio alla pubblica decenza; Preso atto dell’aumentare in città dei fenomeni sopraindicati e preso atto altresì delle continue numerose segnalazioni e reclami che pervengono quotidianamente a questo Ufficio da parte di cittadini ed esercenti impegnati nelle attività produttive esasperati da condizioni di comprensibile disagio e impossibile convivenza con i fenomeni critici sopra descritti, ordina: 1) con deccorenza immediata e per il tempo di 45 giorni dalla sua entrata in vigore, il divieto su tutto il territorio comunale:

a) di mendicare e porre in essere qualsiasi forma di accattonaggio;

b) di bivaccare negli spazi pubblici, nei giardini, all’esterno di esercizi pubblici e commerciali ed in tutti i luoghi di pubblica frequentazione, ponendo in essere comportamenti che determinano lo scadimento della qualità urbana, quali l’espletamento di bisogni fisiologici a cielo aperto, l‘occupazione del suolo, anche attraverso la sosta di camper, caravan e roulottes, l’intralcio al libero transito e la molestia ai cittadini;

2) è fatto altresì divieto di campeggio libero e di stazionamento di camper su tutto il territorio comunale nelle more della realizzazione di aree attrezzate pubbliche;

3) la violazione della presente ordinanza sarà punita con la sanzione amministrativa da Euro 50,00 a Euro 300,00, con possibilità di pagamento nella misura ridotta, entro 60 giorni, di Euro 100,00. L’accertamento della condotta illecita comporterà, nei casi previsti, l’emissione dell’Ordine di Allontanamento, a norma degli artt. 9 e 10 del Decreto-Legge 20 febbraio 2017, n. 14, convertito in legge n. 48 del 18 aprile 2017 con trasmissione del provvedimento al Questore per quanto di competenza 

4) in attesa della modifica del Regolamento di Polizia Urbana atta a comprendere ulteriori territori ove poter applicare l’ordine di allontanamento e la relativa sanzione, si ritiene necessario per motivi contingibili ed urgenti l’allargamento del territorio di applicazione dell’ordine di allontanamento previsto da questa ordinanza secondo il sopra richiamato testo normativo a tutte le aree verdi, parchi, giardini, parcheggi pubblici e zone ad uso di bambini e zone con attività produttive, commerciali e pubblici esercizi;

5) l’ordine di allontanamento è inoltre applicabile nelle aree pertinenziali dei pubblici esercizi ed in quelle ove avvengono violazioni in materia di stato di ubriachezza, atti contrari alla pubblica decenza, commercio abusivo, anche su aree demaniali, attività di parcheggiatore o guardia macchine abusivo, nonché sosta abusiva non autorizzata con camper, caravan e roulottes”.

Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio entro sessanta giorni o, in alternativa, al Presidente della Repubblica entro centoventi giorni dalla sua adozione.

Un provvedimento quello del Daspo urbano del Comune di Nettuno, che sembra mirato in particolare a contrastare il fenomeno degli accampamenti rom che infastidiscono enormemente i cittadini per il comportamento sgradevole della comunità nomade. Sporcizia, totale senso di inciviltà, integrazione pari allo zero e, in alcuni casi, anche il fenomeno della prostituzione sui camper che tutti conosciamo bene e spesso vediamo in giro. La sensazione che il Daspo sia pensato in particolare come ordinanza anti rom, è data anche dalle fotografie inviate dai cittadini al Comune e pubblicate sulla home page del sito istituzione dell’Ente. E tuttavia il Sindaco vieta anche l’accattonaggio in ogni sua forma, anche se l’accattonaggio in Italia non è un reato e a praticarlo è una fascia debolissima della popolazione, quella che non riesce a sostentarsi in via autonoma. Per quello che riguarda i rom, è fin troppo chiaro che nessuno ha voglia di vivere in prossimità di un accampamento messo in piedi da persone che hanno un senso del decoro molto lontano da quello di un cittadino italiano medio (a parte quelli che abbandonano i rifiuti in strada e in centro), tuttavia si vive in un modo e in una città in cui ci sono i poveri e ci sono i rom e non è con il Daspo urbano che si cancella né la povertà né la presenza dei nomadi sia dal Comune che dal nostro Paese. Il Sindaco fa divieto di sosta ai camper e alle roulotte, dobbiamo immaginare anche a quelli dei turisti, nelle more della realizzazione di aree attrezzate pubbliche. Probabilmente il procedimento inverso sarebbe stato migliore. Realizzare un’area con allacci e servizi, per turisti e rom (molti dei quali a Nettuno sono residenti, in carico ai Servizi sociali del Comune che lo scorso anno ha imposto loro di portare i minori a scuola, di curarne l’igiene e l’alimentazione…). Insomma, magari si poteva pensare ad una soluzione e all’integrazione prima che alla punizione, perché quello che ci disturba (e molto, e giustamente) e non ci piace ha comunque diritto di residenza.