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Rifiuti e dipendenti a spasso, bagarre in consiglio comunale a Nettuno

Scoppia il caos in consiglio comunale a Nettuno sulla questione rifiuti. Dopo la relazione del Sindaco Angelo Casto, con cui si è ripercorsa la parabola

Scoppia il caos in consiglio comunale a Nettuno sulla questione rifiuti. Dopo la relazione del Sindaco Angelo Casto, con cui si è ripercorsa la parabola di un anno di disagi, interdittive e gestione commissariale che hanno portato all’improvviso cambio della guardia tra le ditte che si occupano della raccolta rifiuti a chiedere la parola è stato il consigliere Carlo Eufemi. Parola concessa a malincuore dal Presidente del consiglio Giuseppe Nigro, che non riteneva di dover aprire il dibattito sul punto. Un intervento duro quello del consigliere di opposizione che ha sottolineato l’estrema prontezza della ditta Tekneko a trovare una sede, portare mezzi e avviare contatti con sole 24 ore di preavviso. “Il Commissario ha fatto solo danni – ha detto Eufemi – ve ne siete accorti anche voi altrimenti non lo avreste cacciato, avete fatto un bando rapidissimo, quando potevate lavorarci un anno intero, avete fatto un affidamento diretto su cui abbiamo molti dubbi e perplessità ma quello di cui vi preghiamo, a questo punto dei fatti, è salvaguardare i posti di lavoro di chi da un anno sconta i sacrifici di una gestione assurda comprese infinite lettere di richiamo a chi faceva il proprio lavoro”. Eufemi strappa così un applauso ai trenta dipendenti ex Ipi e oggi a spasso presenti in consiglio, che infine incassano le parole dell’Assessore Fiorillo che assicura: “Nessuno resterà a casa”. A replicare prima la consigliera Pizzotti, che risponde ad Eufemi. “Se si è deciso di cambiare è solo per i dipendenti”. Poi a prendere la parola l’assessore Fiorillo che alza la voce e scatena la polemica proprio con Eufemi. “Non accetto illazioni sul bando – spiega – che è perfettamente legale, abbiamo passato notti in piedi per salvare il personale, non si fa campagna elettorale sulle persone”. Ad alzare la voce quindi un po’ tutti, Eufemi, Menghini, e il consigliere Dell’Uomo. Poi di nuovo la pace tra le parti quando si annuncia che i trenta lavoratori saranno salvati. Resta da capire quando e come. Infine il consiglio si impantana sulla presentazione di un ordine del giorno da parte del consigliere Menghini che si scontra in termini procedurali con il Presidente del consiglio Nigro sulla possibilità di mettere al voto la sua proposta. Il Segretario, chiamato a fare da arbitro nega il voto scatenando ulteriori proteste. “La legalità è a proprio uso e consumo” accusa Menghini che scatena le rimostranze del gruppo del Movimento a 5 stelle. “Legalità usata a proprio uso e consumo” ribadisce Menghini assolutamente incredulo di questa presa di posizione.