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Hotel Succi, Santori e la Di Fede chiedono ancora la chiusura

“Chiudere immediatamente l’Hotel Succi di Anzio, e sgomberare il centro accoglienza per migranti ospitato visto che la struttura

“Chiudere immediatamente l’Hotel Succi di Anzio, e sgomberare il centro accoglienza per migranti ospitato visto che la struttura non possiede gli adeguati requisiti igienico-sanitari necessari. E’ questa la richiesta formale di diffida che abbiamo inoltrato al sindaco di Anzio, al dirigente della U.O. Ambiente e sanità della cittadina neroniana, interessando della situazione pure il Prefetto di Roma, Paola Basilone, anche alla luce dei recenti episodi di violenza verificatisi presso l’hotel che hanno fatto salire a dieci il numero delle espulsioni attuate a seguito di  episodi del genere che si sarebbero consumati nell’ultimo periodo”. Questa la comunicazione del consigliere regionale Fabrizio Santori e di Chiara Di Fede, portavoce movimento città futura Anzio che coglie l’occasioni delle recenti tensioni, che davvero poco hanno a che fare con il centro e molto con le regole che vengono imposte agli ospiti.

“Circostanze – aggiungono Santori e Di Fede – che stanno generando malumori e preoccupazione nella cittadinanza alle prese con un centro di accoglienza che invece non dovrebbe sussistere. La storia dell’Hotel Succi è particolarmente paradossale, non solo perché per anni è stato in vendita all’asta con tanto di migranti ospitati, ma anche perché nel recente passato è stato oggetto di un’ordinanza sindacale di chiusura alla luce dei rilievi dell’allora Asl RmH sulla insufficienza dei requisiti igienico-sanitari, e della documentazione per il congruo approvvigionamento idrico e smaltimento rifiuti. Successivamente è stato addirittura evidenziato lo svolgimento di attività socio-assistenziale senza autorizzazione con ben 6 persone anziane residenti nei locali. A marzo del 2015 il sindaco di Anzio ha ripristinato lo svolgimento dell’attività di ristorazione per il solo piano terra dell’hotel, e da maggio 2015 la struttura è affidataria di servizi di accoglienza migranti nell’ambito di un accordo quadro con la Prefettura e altri soggetti. Un stranezza, se si pensa che dalle ordinanze sindacali si evidenzia come al momento dei sopralluoghi non ci fossero i requisiti necessari a ospitare clientela per le precarie condizioni igienico-sanitarie. Invece al suo interno trovano accoglienza numerosi migranti, con grave rischio per la loro stessa incolumità. Una situazione non più tollerabile per la quale vanno presi immediatamente dei provvedimenti, chiudendo la struttura e ripristinando principi di legalità e giustizia”. Si tratta della terza richiesta in tal senso avanzata da Santoro e dalla Di Fede.