Home Politica La Ecotransport vince il ricorso, annullata l’ordinanza del Sindaco di Anzio

La Ecotransport vince il ricorso, annullata l’ordinanza del Sindaco di Anzio

E' stata annullata dal Tar del Lazio l’ordinanza emessa il 6 marzo scorso dal sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, con cui era stata disposta

Una centrale biogas

E’ stata annullata dal Tar del Lazio l’ordinanza emessa il 6 marzo scorso dal sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, con cui era stata disposta l’immediata sospensione dell’insediamento nel territorio neroniano di nuove attività finalizzate alla gestione dei rifiuti. Il ricorso della società Ecotransport è stato considerato dai giudici amministrativi “manifestatamente fondato” e l’ente locale è stato condannato a pagare mille euro di spese legali alla ricorrente.

Il primo cittadino aveva emesso l’ordinanza dopo le numerose proteste dei comitati cittadini, a partire da quelli dei cittadini di Lavinio e No Biogas, contro i previsti tre nuovi centri per la gestione rifiuti che dovrebbero essere realizzati ad Anzio. La Ecotransport, che intende costruire in via delle Cinque Miglia un centro di stoccaggio, dove movimentare 100mila tonnellate l’anno di rifiuti differenziati, ha impugnato il provvedimento, ottenendone prima la sospensione e poi l’annullamento.

Il Tar ha specificato che l’ordinanza annullata “si inserisce illegittimamente in una procedura di autorizzazione tuttora in corso di espletamento, con conseguente assenza del requisito del pericolo attuale e concreto da fronteggiare, impedendone il suo naturale sviluppo mediante lo strumento ordinario della conferenza di servizi, cui sono ammessi a partecipare tutti i soggetti interessati e controinteressati, portatori di interessi giuridicamente significativi, tra cui lo stesso Comune resistente”. Per i giudici vi è così “difetto dei presupposti per l’adozione di un provvedimento atipico, avendo apprestato l’ordinamento tutti gli istituti giuridici, nella fattispecie già attivati, per valutare correttamente, nel rispetto delle regole sul procedimento amministrativo e, più in generale, del principio di legalità, le legittime modalità di perseguimento degli interessi pubblici coinvolti e di contemperamento degli stessi con gli interessi privati attinti dall’azione amministrativa”. La battaglia non è conclusa, ma l’Amministrazione non sembra avere buone carte per proseguire nella direzione dello stop all’iter autorizzato.