Home Politica Asilo nido di Santa Barbara, Conte: “No allo sventramento della scuola”

Asilo nido di Santa Barbara, Conte: “No allo sventramento della scuola”

"Ho preso visione della delibera n.50 della giunta Casto - scrive in una nota stampa l'ex sindaco di Nettuno Carlo Conte - e a mio avviso merita qualche considerazione".

Carlo Conte

“Ho preso visione della delibera n.50 della giunta Casto – scrive in una nota stampa l’ex sindaco di Nettuno Carlo Conte – e a mio avviso merita qualche considerazione”. La delibera, lo ricordiamo, riguarda il nido comunale di Santa Barbara, servizio che potrebbe essere esternalizzato.

“Premetto che il nido comunale di Nettuno è l’unico nel raggio di 40 km – sottolinea Conte – e che è lì dagli anni ottanta. E’ sopravvissuto a numerosi attacchi da parte di chi non considera questa struttura essenziale per l’emancipazione femminile. Questo appare essere l’ennesimo attacco da parte di chi pensa di risparmiare chiudendo i servizi pubblici.  Nella delibera si parla di “ottimizzazione” degli spazi dell’asilo al costo di 118.000 euro, salvo revisione in sede attuativa. Per fare cosa? Per ospitare la scuola materna di San Giacomo. Sventrare il nido di Santa Barbara per fare posto alla scuola materna di San Giacomo. Parlo di sventramento perché i nidi hanno degli spazi regolati da leggi nazionali, i nidi comunali rientrano nella delega cosidetta 0-6, di recente varata da parte del Governo nazionale e che rende gli asili nido parte del ciclo scolastico pubblico sottratti pertanto alla giurisdizione comunale. Se è vero (e ne dubito) che il quartiere di Santa Barbara avrebbe bisogno di una nuova materna, essa si potrebbe realizzare, sfruttando il giardino del nido, collocando una struttura prefabbricata. Facemmo così nel 1996, quando si manifestò l’emergenza, con la materna di via Firenze collocata in un’area di risulta delle IACP e relizzata in poco più di due mesi e costata circa 100 milioni vecchie lire. Il bello è che i bambini diminuiscono in Italia e qui si continuano a spendere soldi per nuove scuole invece di restaurare le vecchie. Forse perché bisogna fare qualcosa”.