E’ stata varata lo scorso anno una legge per valorizzare il patrimonio storico-artistico del territorio ed emanato un avviso pubblico per creare una rete delle ville storiche, a cui poi destinare finanziamenti per il loro restauro e da promuovere. La Regione ha ora stabilito quali ville e giardini, sia pubblici che privati, inserire nel network, ammettendone 96 su 159 per cui era stata presentata la richiesta e tra queste c’è anche Villa Borghese a Nettuno.
Ma l’elenco è lungo, a far parte di questo circuito sono infatti ora Palazzo Chigi e il Villino Volterra, ad Ariccia, il portale del Falco, il parco dell’Ombrellino, Villa Torlonia e Villa Tuscolana a Frascati, Palazzo Sforza Cesarini e l’annesso parco a Genzano, Villa Arrigoni Muti a Grottaferrata, Villa Parisi a Monte Porzio Catone, Villa Borghese a Nettuno come detto, il nucleo della città di fondazione a Pomezia, il castello Borghese, a Pratica di Mare, Villa del Cardinale a Rocca di Papa, e il casale delle Vignacce-Tenuta Muraccio dell’Ospedaletto, Casale Consorti e Casale di Boccea, a Roma. In provincia di Latina, invece, nella rete sono stati inseriti palazzo Caetani, a Cisterna di Latina, il monumento naturale Torrecchia Vecchia tra Cisterna e Cori, il castello delle Querce a Fondi, Torre di Mola, l’anfiteatro, l’area di Bassamare, il cisternone, i criptoportici, i porticcioli di Caposele e Gianola, il teatro romano “Gliu canciegl” e la torre di Castellone, a Formia, l’ex terrapieno La Favorita, a Gaeta, un edificio di largo Sant’Angelo, a Itri, villa Fogliano, a Latina, il castello ducale, l’area Sieci e la torre di Scauri, a Minturno, il castello di San Martino a Priverno e la chiesa di Santa Paresceve a Sezze.
La rete verrà aggiornata comunque con cadenza annuale. Quanti sono rimasti tagliati fuori possono così ancora sperare presentando una nuova richiesta tra dodici mesi.