Una platea gremita e interessata ha accolto gli ospiti di Legalizzanzio, conferenza organizzata dai Grilli di Anzio e Sinistra Italiana in merito alle infiltrazioni mafiose nel litorale romano. In sala tra gli altri in sindaco di Nettuno, la giunta al completo e diversi consiglieri. Il sindaco di Genzano, il candidato sindaco di Ardea il segretario del pd e il consigliere av5 stelle di Anzio. A mediare il tutto la giornalista Elisabetta Bonanni che dopo una presentazione, in cui ha sottolineato, dando voce degli organizzatori, che il convegno “non è stato organizzato contro l’amministrazione ma a favore della legalità e di un franco dibattito sull’argomento”, ha lasciato la parola agli ospiti. Ad intervenire in prima battuta Alberto Spampinato di Ossigeno per l’Informazione, che ha detto la sua sull’importanza, il diritto, di informare ed essere informati ed ha tracciato un quadro delle intimidazioni a chi scrive. Maglia nera alla regione Lazio, la più colpita da aggressioni ma anche querele temerarie ai cronisti. Poi è stata la volta di Andrea Palladino, giornalista del Fatto Quotidiano che ha presentato un excursus su inchieste e processi relativi al clan Gallace, stabile nel territorio anziate e nettunese per anni e mischiata negli affari della ndrangheta. “I mafiosi arrivano nel Lazio perché è una terra dove si investe bene e dove è possibile diventare invisibile. Per decenni quasi nessuno sapeva chi fossero, l’invisibilità per loro è stato un poker d’assi”. Poi ad approfondire l’argomento Giancarlo Ceci, tecnico ambientale: “Sono stato invitato per parlare di rifiuti, malavita e illegalità nel territorio di Anzio. Il mondo degli affari legato ai rifiuti ha connessioni con la mafia e non si deve parlare solo di ecomafia ma anche di mafia delle autorizzazioni che è ancora più subdola perché riguarda l’intera società”. Riguardo la politica impostata dal Sindaco di Anzio Bruschini riguardo la questione dei rifiuti, il tecnico ambientale si è posto in netto contrasto, sottolineando la mancanza delle possibili manovre legate al compostaggio e guardando solamente un aspetto industrializzato dei rifiuti che mira ad introiti economici.
Poi a prendere parola Luigi Gaetti, vicepresidente commissione parlamentare antimafia che ha annunciato la convocazione di un Conferenza provinciale sulla sicurezza per la metà di maggio. Successivamente ha preso la parola il Senatore di Sinistra italiana Massimo Cervellini, vicepresidente della commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali: “La situazione legata alle infiltrazioni mafiose nel territorio anziate è stata considerata inquietante, dove lo scopo principale della mafia è quello di occupazione della politica. Faccio parte della commissione dei pubblici appalti – dice Massimo Cervellini – le vicende relative a questo campo le conosco e mi sono sentito in dovere di evidenziare la presenza importante nel territorio delle cosche mafiose. In comune ci piacerebbe avere un confronto, qualora ci fossimo sbagliati, condividere e confrontarsi aiuterebbe a vederci chiaro”.
In conclusione è intervenuta Elena Fattori senatrice della repubblica nella circoscrizione Lazio per il movimento 5 stelle. “Bruschini non ha permesso che parlassimo di Legalità al Comune rispondendoci “la legalità ve l’andate a fare a Nettuno” ci spinge ancora di più a sentirci in diritto di sapere cosa sta succedendo in questo territorio”. Mi ha fatto anche una querela con richiesta di danni per aver chiesto la commissione d’accesso. Non mi farò intimidire, chiedere controlli è un mio diritto”. Più volte, durante la mattinata, è stato ribadito quanto l’interesse per l’argomento mafia non abbia colore politico. “Tutti dobbiamo chiedere controlli, attenzione, legalità – ha concluso il Senatore Cervellini – perché anche chi amministra, di qualunque partito sia, non si senta mai solo in questa battaglia”.
di Sara Passarella