Home Politica Candido De Angelis: “Se il centrodestra non si riunisce lascio la politica”

Candido De Angelis: “Se il centrodestra non si riunisce lascio la politica”

Candido De Angelis non scioglie il nodo della sua candidatura ad Anzio in consiglio comunale ma sposa in pieno la Mission di Luciano Bruschini

Candido De Angelis

Candido De Angelis non scioglie il nodo della sua candidatura ad Anzio in consiglio comunale ma sposa in pieno la Mission di Luciano Bruschini per la riunificazione del centrodestra, fatta di valori, di senso comune e della convinzione “di poter fare il bene della città”. De Angelis mira a tornare al clima del ’99 quando dopo la prima vittoria del centrodestra “dimostrammo sul campo di saper amministratore conquistando la fiducia degli elettori”. “Abbiamo presentato degli emendamenti a cui teniamo – ha detto – su turismo e archeologia, ma anche per alleviare il peso delle imposte ai cittadini della Sacida che pagano l’Imu su terreni in cui non possono costruire. Se avessimo voluto fare polemica – ha detto rivolto a frange della maggioranza critiche con questi emendamenti (Velia Fontana e Gianfranco Tontini su tutti) – avrei parlato di palazzetto o urbanistica, sono emendamenti per conciliare”. Poi si è rivolto al Sindaco Bruschini ripercorrendo al storia che li ha visti insieme alla guida della città. “Sono un po’ più giovane di te, anagraficamente e politicamente e conosco un po’ di politica locale e mediocrità e meschinità locali. Mi sento, anche un po’ presuntuosamente, parte della storia della città di Anzio – ha sottolineato – dal ’99 ad oggi siamo entrati in Comune e abbiamo condiviso un disegno di città. Nel ’99 siamo partiti in sostanziale parità con il centro sinistra poi ci siamo guadagnati il consenso. Come ho ricordato ieri ad un’amico, abbiamo lavorato e non come si vuole far credere oggi per clientelismo. Fatto strade, scuole, piazze, manutenzione. Solo in una cosa non siamo riusciti – ha aggiunto – bloccati dalla politica Romana e parlo del Porto. Mi gratifica e fa piacere la posizione di Bruschini di oggi che mi indica come guida e riunificatole del centrodestra, mi sento parte in causa di questo ragionamento. A dicembre – ha ricordato facendo riferimento al malore al cuore che lo ha colpito all’improvviso – mi è cambiata la vita. Ho pensato di morire. Continuo con il mio lavoro ma in maniera diversa – ha spiegato – un mio amico mi dice di riposare e io non ci riesco, ho i miei ritmi, e non so se ce la farò a fare quello che mi chiedi per il centrodestra. Una cosa la voglio dire: se non ci riuniamo come centrodestra io smetto di far politica, se si ricostruisce un progetto comune vedrò più tardi cosa fare, ma la prima cosa che dobbiamo ricostruire è l’ambiente anche in Comune. Ci sono dirigenti bravissimi alcuni vanno via e saranno da sostituire come Pusceddu, prossimo alla pensione. Lo ringrazio, ci ho lavorato per 10 anni vorrei uscisse in modo positivo dal Comune per cui si è sempre impegnato. Vorrei ringraziare tutti gli impiegati per la stesura del bilancio, tutti devono avere l’orgoglio di lavorare per la propria città. Una città che ci ha visto nascere, a me, ai miei avi e ai miei figli. Gli attacchi politici sono giusti e si comprendono, alte questioni non si comprendono. Non si comprende la questione sulla legalità. Dispiace ma se ci sono responsabilità sono personali perché Anzio e una città libera. Massima solidarietà a Pasquale Perronace – ha sottolineato – consigliere che ci da fastidio da 40 anni in consiglio comunale ma non ha mai dato fastidio a nessun altro. Tutti abbiamo una famiglia ma non ci deve portare ad essere protagonisti di interrogazioni parlamentari. Basta con questi portatori di legalità. Non deve venire nessuno a portare legalità qui ad Anzio. Non parlassero di Falcone e Borsellino – ha poi aggiunto strappando un applauso ai consiglieri di maggioranza – il valore della legalità e dell’amore per la nostra città e la nostra integrità morale e civile non ce lo insegna nessuno. Alziamo la testa e diciamo basta a Senatori che vengono da fuori a fare campagna elettorale sulle nostre spalle infangano il nome della nostra città”.