La crisi politica a Nettuno è a un punto di svolta. Nei prossimi giorni sono in programma una serie di vertici di maggioranza per fare il punto sulla situazione di tensione che si è creata sotto il periodo festivo ed è culminata, la mattina del 30 dicembre, con il ritiro dell’unico punto all’ordine del giorno in consiglio comunale. E’ stato proprio lo svolgimento del consiglio, con il sindaco Alessio Chiavetta che si è allontanato dall’aula, a rendere chiaro che i dissidi interni non erano uno scherzo. Il sindaco Chiavetta, esausto da discussioni, richieste e prese di posizione che stanno minando la stabilità dell’amministrazione comunale, è pronto a gesti estremi. Il primo cittadino, è infatti intenzionato a presentarsi agli incontri che si terranno, con le dimissioni sul piatto della trattativa. Se non verranno serrate le fila, questa maggioranza ha i giorni contati ed ognuno sarà chiamato a prendersi le responsabilità e a subire le conseguenze di eventuali strappi.
Da una parte, lo ricordiamo, ci sono i dissidenti che fanno parte di un neo costituito gruppo cui hanno aderito Domenico Della Millia, Matteo Selva, Giuseppe Barraco e Lorena Migliaccio, dall’altra il gruppo Liberal di Nicola Burrini e Pamela Polito, da tempo critici sulla situazione di stallo dell’amministrazione. Infine ci sono i restanti consiglieri di maggioranza, i fedelissimi del sindaco, stanchi anche loro delle pressioni che vengono da gruppi che hanno chiesto e ottenuto molto da questa amministrazione e che comunque non rinunciano a scuotere la stabilità di governo dell’ente. Ora resta da vedere se ci sono i margini per ricucire la situazione e far ripartire l’azione amministrativa o se sarà necessario ricorrere davvero alla carta delle dimissioni. E poi sia quel che sia.