E’ ufficiale, il Comune di Anzio ha deciso di interrompere le relazioni istituzionali con i cugini di Nettuno, almeno per quello che riguarda le cerimonie pubbliche che di norma organizzano insieme con un tour unico (dalle celebrazioni dello Sbarco, per capirsi, a quelle del primo e 4 novembre fino a quelle del 25 aprile e 2 giugno, senza dimenticare la Festa di Maggio e la Festa di Sant’Antonio). Precise indicazioni in questo senso sono arrivate allo staff che sta organizzando le celebrazioni per la Festa di Liberazione del prossimo 25 Aprile dal Sindaco Luciano Bruschini che ha chiesto festeggiamenti autonomi. Il Sindaco Bruschini, politico noto per la sua moderazione dei toni anche di fronte ai più agguerriti avversari politici, non ha fatto cenno nelle sue direttive ai cugini di Nettuno, ma sembra evidente che i malumori siano legati proprio all’amministrazione grillina e ai recenti fatti avvenuto durante la serata Primavera. L’assessore della giunta Bruschini Patrizio Placidi, proprio all’indomani della Serata Primavera, aveva preannunciato un simile scenario, ma dopo il comunicato distensivo dell’Amministrazione del Tridente, che si diceva estranea ad ogni coinvolgimento, la bufera sembrava passata. E invece no. Il Comune di Anzio si sta organizzando in via autonoma per i festeggiamenti e, fondate indiscrezioni, vogliono che i Neroniani non intendano accettare inviti.
Dal canto suo l’Amministrazione comunale di Nettuno, che sta preparando i festeggiamenti con lo stesso impegno, ha già pronti gli inviti per il Comune di Anzio. All’indomani della serata Primavera il Sindaco di Nettuno aveva detto con chiarezza di non volere muri né divisioni con i cugini e di non accettare addebiti su una serata a cui si era preso parte su specifico invito e senza nessun coinvolgimento organizzativo. Ma un chiarimento tra le parti non è avvenuto. Resta la certezza di un’esibizione imbarazzante e fuori luogo alla Serata Primavera, che ha offeso l’Amministrazione di Anzio invitata dal Comitato e che lo sgarbo, almeno per il momento, non si ritiene superato.