L’avvocato Stefano Bertollini, in rappresentanza dei ricorrenti (tra i presenti in aula i consiglieri di opposizione Claudio Dell’Uomo e Fabrizio Tomei) ha aggiunto ai documenti già presentati la dichiarazione del Sindaco Casto, con cui lo stesso ha annunciato la propria rinuncia ad essere eletto nel consiglio di Area metropolitana di Roma. “Il sindaco eletto – ha detto nella sua esposizione l’avvocato Bertollini – ha accettato l’incarico, ma è il capo segretario dell’ufficio delle persone scomparse di Roma, ha attività di monitoraggio e collegamento con le prefetture, coopera con enti locali e organismi locali su vari fronti, con una serie di attività di coordinamento da ufficiale di polizia che mal si conciliano con il suo ruolo di Sindaco. Per questa ragione la legge ritiene e impone che le persone che ricoprono questa carica non possano essere eletti sindaco nel luogo ove svolgono il lavoro (circolare del Ministero e della prefettura) legato al collegio elettorale di riferimento. Non poteva a nostro avviso – ha concluso Bertollini – accettare la carica di sindaco o avrebbe dovuto rimuovere le cause di ineleggibilità”.
Pronta la replica dell’avvocato Guido Fiorillo (anche assessore nel comune di Nettuno a guida 5 stelle). “Premesso il diritto di ogni cittadino ha il diritto di candidarsi – ha detto – e che in questo caso non sussiste alcun principio di ineleggibilità, qui il tema della questione riguarda esclusivamente la possibilità di Casto di incidere sull’elettorato del suo comune. E’ evidente che questa capacità di incidere è nulla e quindi a nostro avviso non sussiste alcun motivo ostativo né alla candidatura né all’elezione”. L’avvocato ha quindi depositato delle precedenti sentenze che illustrano nel dettaglio le motivazione della piena eleggibilità del sindaco.