Sono trascorsi quattro mesi da quando il sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, ha nominato la segretaria generale Marina Inches quale componente del consiglio d’amministrazione della “Capo d’Anzio”. Lo ricordano in una nota stampa Chiara Di Fede, portavoce di Città Futura Anzio e Giovanni Del Giaccio, fondatore del gruppo civico #unaltracittà.
“Lo ha fatto – aggiungono i due – per rispettare le “quote rosa”, ma sapendo che vige ancora il principio secondo il quale non si può essere controllori e controllati allo stesso momento – la segretaria è responsabile dell’anti corruzione in Comune e il Comune controlla al 61% la Capo d’Anzio – dando notizia della nomina ha reso noto di aver inviato all’Anac la documentazione.
Nell’indifferenza dei consiglieri comunali e della politica di casa nostra – per cui è evidentemente “normale” una situazione del genere – non sappiamo ancora cosa è stato inviato all’Anac e se è mai stata data risposta. Ignoriamo, inoltre, chi sia il responsabile dell’anticorruzione della Capo d’Anzio e se la società abbia mai fatto il piano previsto dalla legge.
Per questo abbiamo presentato formale richiesta di accesso agli atti per conoscere:
1) comunicazione inviata all’Anac di cui al comunicato del 28 ottobre 2016;
2) eventuale risposta dell’Autorità nazionale anticorruzione;
3) nominativo del responsabile della prevenzione della corruzione della società Capo d’Anzio;
4) copia del piano di prevenzione della corruzione della società Capo d’Anzio.
Come per la vicenda del Mef, continueremo a seguire la strada dell’accesso civico di fronte alle porte chiuse della politica”.