Dieci minuti sono stati sufficienti per far tornare la calma in consiglio comunale a Nettuno. La giunta torna in aula con il Sindaco Angelo Casto, il primo a prendere la parola che abbassa i toni e precisa “dal primo giorno in comune ho scelto di non prendere un euro, è una cosa importante che sottolineo. La mia indennità è a disposizione dei servizi sociali per sostenere i cittadini in difficoltà, non ho mosso accuse all’opposizione”. “Prendo atto” ha replicato il consigliere di opposizione Dell’Uomo. Pace fatta quindi, ma la vera sorpresa arriva pochissimi minuti dopo quando si chiede ai consiglieri comunali di votare sulla richiesta di delibera dell’opposizione legata alla richiesta di devolvere le indennità dei consiglieri e della giunta ai licenziati. Tre consiglieri grillini votano per l’astensione spaccando, di fatto, quella che fino a ieri è stata l’unità del gruppo grillino. Si tratta dei consiglieri Monti, Gallina e Tortis che, pur confermando piena fiducia all’Amministrazione comunale hanno fatto dei distinguo di non poco conto. In primis hanno contestato all’amministrazione uno scarso afflusso di notizie dalla giunta ai consiglieri. “Ci hanno detto di guardare gli atti sull’albo pretorio – hanno detto – non ci sono indicazioni su quanto deciso per le donne delle pulizie non abbiamo gli elementi per decidere”. Il consigliere Gallina ha sottolineato che la sua è una scelta di carattere morale. “Ho affrontato una delle sorelle delle donne licenziate e non sapevo neanche che questo provvedimento fosse stato preso e perché, non posso votare”. Menghini è intervenuto invitando tutti a calmare i toni, Fabrizio Tomei ha sottolineato che il sindaco ha mosso accuse nei loro confronto “in parte ritrattate”. Poi si è passati al voto. La mozione non è passata, ora resta da capire quanto seria sia la spaccatura del gruppo grillino fino a ieri granitico, almeno all’apparenza.