Home Politica Nettuno – Polizia locale a confronto per la Riforma del Corpo

Nettuno – Polizia locale a confronto per la Riforma del Corpo

Il Comandante Arancio al convegno della Polizia locale

Un vertice tra i comandanti delle Polizie locali della regione quello di ieri mattina al Forte Sangallo a Nettuno, organizzato dal Comandante del Comune di Nettuno Antonio Arancio per fare il punto sulla Riforma Madia e soprattutto per fare presenti le esigenze di un Corpo con molti doveri e pochi diritti e senza adeguati strumenti per fare fronte al crescente clima di tensioni nazionali e locali. Ospiti illustri non sono mancati, a partire dal Sindaco di Nettuno Angelo casto, dal vice sindaco Daniele Mancini, entrambi vice questori, per passare ai sindacalisti provinciali e regionali della Polizia locale, oltre ai delegati dei Comuni di Fiumicino, Marino, dei Castelli e della vicina Anzio. Il primo a prendere la parola è stata il Sindaco Casto. “Sono un vice questore anche in forze alla polizia provinciale – ha detto – conosco le dinamiche della Polizia locale ed ho una sorta di addestramento per migliorare l’assetto professionale io credo che la formazione sia essenziale e che sia importante farla mentre si lavora. Sono a disposizione per qualunque miglioria per la funzionalità della Polizia locale, anche lo status va cambiato ma partendo dal basso, creando nei comuni modelli che funzionano e che possono essere presi ad esempio con l’aiuto delle amministrazioni. Bisogna aumentare la capacità di controllo del territorio fornendo gli strumenti giusti agli operatori di polizia sul territorio. A Nettuno abbiamo creato con il Comandante Arancio due settori specifici di controllo: residenze e tributi locali, un ufficio di controllo con modifiche di organigramma  e mi sembra un buon inizio”.

Il sindaco Casto e il vicesindaco Mancini

Quindi è stata la volta del vice sindaco Mancini. “Oggi – ha esordito – ci sono nuove sfide sulla sicurezza, spunti da approfondire alla luce degli ultimi avvenimenti e di una nuova forma di terrorismo con una modalità non organizzata che non siamo pronti ad affrontare come stati europei. Dire allarme terrorismo è fuorviante, l’allarme preoccupa i cittadini e restringe le libertà personali, di movimento e nelle abitudini quotidiane. Io parlerei di allerta per gli addetti ai lavori, per affrontare tecnicamente queste nuove forme di terrorismo in cui l’obiettivo è spettacolizzare l’azione, colpire un modo di vita, una comunità. Come si previene? Coinvolgendo la polizia locale che ha un ruolo centrale. La polizia locale è quella che conosce tutti e a cui ci si rivolge. Abbiamo avviato il progetto Estate sicura a Nettuno, le divise per strada servono. A febbraio e marzo avvieremo i corsi di aggiornamento sulla difesa personale ma anche puntando l’attenzione ai quartieri nell’ottica di interventi collaborativi. Avere degli sStrumenti di difesa è necessario, è importante dotare il corpo di gas per la gestione di ubriachi e persone aggressive. È importante andare verso il decentramento del potere, se si deve proteggere una piazza bisogna avere gli strumenti perché più sicurezza vuol dire più libertà. Il legislatore deve agire per rendere la Polizia locale una forza di polizia come le altre”. Quindi i sindacalisti hanno annunciato la volontà di presentare un’istanza al sindaco per farsi promotore e portare le riforme all’attenzione del Governo.

Duri gli interventi dei sindacalisti sulle condizioni di lavoro della polizia locale. “Siamo dipendenti pubblici che lavorano come forze dell’ordine – dice un delegato provinciale – quando serve facciamo i controlli antidroga e usiamo i giubbotti antiproiettile poi se si tratta il contratto di categoria nessuno ascolta i nostri bisogni. Si devono porre dei paletti su quello che si può chiedere alla polizia locale se non i vuole concedere alcun riconoscimento contrattuale. Con il blocco del turn over ci sono corpi di polizia sempre più anziani con agenti costretti a turni di notte anche oltre i 60 anni. Sempre meno risorse umane, sempre meno fondi… siamo pronti a fare il nostro ma la crescita deve essere parallela al rinnovamento delle tutele. Chi è in strada non ha tutele sullo neanche per i danni dello smog”. Quindi ha preso la parola il Comandante Arancio. “Il passaggio al futuro  – ha detto – avviene in un momento critico, in 35 anni di lavoro questo è il momento più buio. Stiamo subendo attacchi irresponsabili da parte di tutti: media e politici. A partire dal linguaggio che ripudia la polizia locale si viene avversati in ogni occasione. Un atteggiamento gravissimo. Se si viene aggrediti per strada nessuno ci aiuta. Questo incontro deve essere un punto di partenza per avviare una radicale riforma, se resta lettera morta abbiamo fallito. È importante avviare una riflessione seria per non rimanere isolati. La legge Madia interrompe di fatto la carriera nella polizia locale, lega le nomine ai partiti e distrugge il Corpo. Solo Cipro è nelle nostre stesse condizioni e la situazione è inaccettabile”. Alla fine del vertice in cui diverse sono state le testimonianze dei problemi del Corpo, si è deciso di stilare un documento,  da far sottoscrivere agli agenti, per chiedere una riforma organizzativa del Corpo, con doveri e diritti meglio specificati e tutele importanti legate ai ruoli effettivamente svolti. Altri incontri saranno organizzati in Regione, per portare avanti un percorso di sacrosante rivendicazioni e tutele in un momento in cui anche fare una multa a chi ha commesso infrazioni, diventa un pericolo per gli operatori sul campo.