Un convegno seguito, quello che si è tenuto nei giorni scorsi al Forte Sangallo di Nettuno, per fare il punto della situazione sulla Ludopatia, dopo l’istituzione, a dicembre dello scorso anno, nel distretto sanitario RMH/6, nei Comuni di Anzio e Nettuno, dello sportello per il contrasto al “Gioco d’Azzardo Patologico”. Un convegno organizzato a conclusione delle attività poste in essere dall’Ufficio di Piano in cui, alla presenza di uno psicologo, del dirigente ai servizi sociali di Nettuno Antonio Arancio e dell’assessore del medesimo settore di Anzio Robertà Cafà, l’assistente sociale Barbara Annunziata ha illustrato i risultati ottenuti. Ben 25 le persone prese in carico dallo sportello, dopo aver accumulato debiti e creato disagi ad interi nuclei familiari, ma ancora molto è il sommerso, molte le persone che negano di avere un problema.
Facile capire quando ci si trova in presenza di un ludopatico: Umore nero, non voler spendere soldi se non per il gioco, bugie su spese impreviste. Segnali d’allarme da non sottovalutare per porre freno ad un problema che può diventare serissimo.