Home Politica Mafia capitale e spese pazze in Regione, la politica trema

Mafia capitale e spese pazze in Regione, la politica trema

La sede della Regione Lazio
La sede della Regione Lazio

L’operazione “Mondo di mezzo” ha scoperchiato i traffici tra malaffare e politica e si prefigge come obiettivo quello di travolgere buona parte del tessuto criminale che ha messo radici a Roma e nel Lazio. Il procuratore generale di Roma Giuseppe Pignatone ha già fatto sapere che questa inchiesta è solo il primo step di un lungo e meticoloso lavoro svolto dagli inquirenti per svelare, uno ad uno i rapporti intercorsi tra gli esponenti dei clan e i politici compiacenti che hanno agito per favorire gli interessi di pochi a discapito della comunità. Nel filone di inchiesta sono emersi i nomi di Alemanno, Gramazio e della ex giunta comunale romana. A questo filone di indagine si è aggiunto in queste ore l’esito dell’inchiesta della Procura di Rieti sulle spese pazze nella Regione Lazio guidata da Renata Polverini. Se le malefatte del gruppo Pdl sono ben note (hanno portato la Polverini alle dimissioni e disintegrato il Pdl romano) ora anche quelle del Pd non sono più un mistero. Tornei di calcio, sagre paesane, cene a base di ostriche, pranzi con fagiani appena cacciati. Cesti di Natale e rinfreschi mirabolanti. Volantini, manifesti e convegni fantasma. Multe, autobiografie, acquisti di olio extravergine, ricevute di hotel a quattro, scontrini da 1.200 euro per le bevande consumate in due giorni al convegno “La politica agricola del Pd”. E poi ancora contributi a giornali in cui lavoravano figli e parenti degli indagati. Cinque delle persone finite sotto la lente del procuratore capo Giuseppe Saieva e nello scandalo dei rimborsi elettorali fasulli oggi sono senatori. Si tratta di Bruno Astorre, Carlo Lucherini, Claudio Moscardelli, Francesco Scalia, Daniela Valentini. Coinvolti anche Marco Di Stefano, Mario Perilli, tesoriere distratto, Enzo Foschi l’attuale sindaco di Fiumicino Esterino Montino. Le accuse per loro vanno dal peculato alla truffa aggravata, dalle false fatturazioni al finanziamento illecito. E non è detto che le due inchieste non si sovrappongano creando quello che si preannuncia come un terremoto nella politica romana, in cerca di pulizia e rinnovamento. Un terremoto che riguarda sia il centrodestra che il centrosinistra, le cui scosse si assestamento potrebbero farsi sentire fino ad Anzio e Nettuno.