Non avevano lasciato nulla fuori dal “giro”. Il gruppo di Mafia Capitale aveva messo le mani su tutto, dai centri immigrati alle postazioni di accoglienza per i senzatetto. Proprio l’indagine ha fatto completamente saltare il sistema dell’assistenza a Roma (che si occupa anche di molti cittadini che vengono da Anzio e Nettuno, oltre che dall’intera provincia) lasciando ottomila senza tetto (questa la cifra indicata dai dati Istat) letteralmente in mezzo ad una strada. Il Comune di Roma, in vista del gelo annunciato per i prossimi giorni, sta correndo ai ripari e dopo aver escluso le vecchie cooperative collegate a Buzzi e Carminati cerca soluzioni. La Comunità di Sant’Egidio, che insieme alla Caritas rappresenta un punto di riferimento per chi non ha nulla, ha stimato che sono 2.500 coloro che non riescono a trovare riparo per la notte, e che quindi rischiano la vita se la temperatura scende al di sotto dello zero. Altre duemila vivono in alloggi di fortuna, baracche costruite con cartoni e vecchi materassi ai bordi della strada o nel tunnel per le auto a due passi dalla stazione Termini. È a loro che i 37 gruppi che svolgono un servizio di strada (in tutta Roma 2.200 volontari) portano la sera un pasto caldo. L’attività della Comunità si è estesa negli ultimi anni alle periferie e ha toccato Comuni limitrofi come Nettuno, Civitavecchia, Anzio e Fiumicino. Perché il problema della fame non conosce confini ma è necessario fare di più per non lasciare nessuno fuori dalla rete dell’assistenza.
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