Home Politica Nettuno – Le addette alle pulizie cacciate dal Comune

Nettuno – Le addette alle pulizie cacciate dal Comune

Brutto episodio questa mattina in Comune a Nettuno. Il personale addetto alle pulizie, che proprio questa mattina, secondo le comunicazioni dell’Ente, non si sarebbe dovuto presentare, è invece arrivato regolarmente al lavoro, poiché non era arrivata alcuna comunicazione ufficiale dalla Ditta che ha (o aveva) in carico l’appalto. Il personale che, lo ricordiamo, dipende dalla ditta e non dal Comune, non ha potuto fare altro che recarsi sul posto di lavoro, per non essere inadempiente rispetto al proprio contratto. A metà mattinata nella saletta che le impiegate hanno sempre utilizzato come base di appoggio per l’attrezzatura e i prodotto della pulizia, contigua alla sala consiliare, si è presentato il Segretario comunale dell’Ente. “Il Segretario comunale ha bussato alla nostra porta – racconta una delle addette – ci ha chiesto cosa facessimo li e gli abbiamo spiegato che non avevamo comunicazioni ufficiali sulla fine del lavoro in Comune. Lui ci ha detto che eravamo delle intruse, dopo vent’anni di lavoro nell’Ente, e che dovevamo immediatamente andare via. Ci ha letteralmente cacciato. Quindi – aggiungono – abbiamo telefonato alla ditta. Poi abbiamo preso tutte le nostre cose e siamo andate via. Domani – concludono – andremo all’ufficio del lavoro e gli avvocati della ditta stanno valutando cosa fare”. Nel frattempo il personale resta a casa con dieci giorni di preavviso e nessuna soluzione lavorativa all’orizzonte, tra il disinteresse del Comune che ha posto fine all’appalto senza considerare le conseguenze “umane” di questa scelta e la ditta che non sembra affatto intenzionata a ricollocare il personale. Sei donne, lo ricordiamo, che guadagnano da 300 e 580 euro al mese, di cui nessuno sembra interessato a farsi carico.

Intanto questa mattina hanno preso servizio il personale della Poseidon che, sempre a detta delle precedenti dipendenti, avrebbero fatto turni da 4 ore. “Noi in 2,5 ore dovevamo fare ognuna un piano – spiegano – oggi in tre hanno avuto il doppio del tempo per fare la metà delle cose, ci chiediamo se davvero, alla fine, ci sarà un risparmio perché con questi tempi sembra davvero impossibile”.