Referendum, Nettuno e Pomezia “regine” del No

Nel Lazio il no vince ovunque, con percentuali che superano anche il dato nazionale del 59,11%. Contro la riforma della Costituzione si è espresso il 63,32% degli elettori, pari a oltre 19milioni di voti. Il sì si è fermato al 36,6% ovvero a a circa 11milioni di preferenze. Rarissime le eccezioni e solo in centri piccoli e piccolissimi, dalla terremotata Accumoli alla «patria» dell’Unione europea, Ventotene. È soprattutto nel sud del Lazio che il no trionfa. A Latina e Frosinone gli elettori contrari alla riforma hanno doppiato quelli favorevoli: nella provincia pontina il sì si è dovuto accontentare del 31,3%, il no è arrivato al 68,7%. In Ciociaria risultato analogo: sfavorevole alla riforma il 67,2% degli elettori, a favore solo il 31,9%. In territorio pontino la bandiera renziana può sventolare simbolicamente solo sull’isola di Ventotene, dove ha votato il 50% degli aventi diritto, ovvero 296 persone. Nel luogo simbolo dell’Europa, adottato dal premier che vi ha promesso investimenti milionari per un centro ricerca europeo, il sì ha toccato il 55, 2%, mentre il no si è attestato al 44,7%.

Altra curiosità della tornata referendaria è quella che riguarda le realtà colpite dal terremoto nel reatino, comunità dove certamente l’ultima preoccupazione era, forse, quella del referendum. Partiamo dal dato provinciale: a Rieti la media provinciale del no è arrivata al 62,4% contro il 37,39% di sì. I favorevoli hanno vinto ad Accumoli, dove hanno votato in 127 (ovvero il 24% degli aventi diritto). Il sì nella località terremotata ha scalzato il no con questo esito: 52,1% contro il 48,8%. Ad Amatrice invece è prevalso il no con il 65,96%, mentre il sì ha superato appena il 34%. Hanno votato 849 persone, pari al 40,3% degli aventi diritto. A Viterbo, infine, il no ha conquistato il 64,4%, il sì ha superato di poco il 35%. Nell’area romana il no ha stravinto nelle due maggiori realtà a guida pentastellata: a Pomezia la partita si è chiusa 73% a 27%. A Nettuno si è registrato un andamento pressoché identico: 72,5% contro 27%. Emerge lo scarto con Roma: il Comune della Raggi non si distingue come gli altri a 5 stelle, il No si ferma al 59,42% contro il 40,58% dei Sì.