Passato il referendum è tempo di bilanci anche per gli sconfitti, e anche a livello locale. A Nettuno l’unico partito a portare il “sì” organizzando convegno, incontri e costituendo comitato, è stato il Partito democratico. Un Pd che almeno a Nettuno ha motivi per guardare in positivo dopo la vittoria del “no”. Nella città del tridente, infatti, il “sì” ha fatto registrare 6729 voti che confrontati con i 2700 circa delle ultime amministrative fanno ben sperare per la rinascita del Partito. A prendere la parola è uno dei membri del comitato del tesseramento del Pd 2016, nonché candidato alle ultime primarie, e papabile prossimo segretario locale Daniele Reguiz.
“Quello che emerge dopo il Referendum per il Partito Democratico a Nettuno – ha detto Reguiz – e che siamo tornati ad avere un seguito considerevole, un risultato importante dopo il fallimento delle ultime amministrative. Resta l’amarezza per un risultato che non premia lo spirito riformista e innovatore che il nostro partito intende portare avanti. Ha vinto il non cambiamento. Qui siamo stati gli unici a sostenere e a fare campagna elettorale per la riforma costituzionale, al contrario delle accozzaglie politiche sul fronte opposto. Prendiamo il dato di Nettuno, una delle città dove la percentuale del “sì” è stata tra le più alte, come la base da cui ripartire per il bene della città con le forze di centrosinistra, seppure non tutte, che si dimostrano una parte politica considerevole quando si uniscono le forze negli ideali che li contraddistinguono”.