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Anzio – Commissione d’accesso, altra interrogazione ma nessuna risposta

Il Comune di Anzio finisce ancora una volta in discussione in Parlamento con un’interrogazione al Ministro dell’Interno presentata dal Pd, a firma Fiano, Ferro, Piazzoni Carella e Minnucci. Con un accanimento senza precedenti, rispetto alle risposte (zero) ricevute fino ad ora, si continua quindi a chiedere chiarezza sulla situazione delle possibili infiltrazioni mafiosi al Comune di Anzio. A chiedere conto di una situazione dubbia i 5 stelle, il Pd in un precedente interrogazione, la Sinistra. Tutte interrogazioni a cui il Ministro dell’Interno, fino ad oggi non ha prestato particolare attenzione.

“Premesso che nel comune di Anzio – si legge nell’interrogazione – è stata rilevata la presenza di diverse organizzazioni criminali. Nelle relazioni della direzione nazionale antimafia si legge che nell’area compresa tra Cisterna di Latina, Anzio e Nettuno risulta operativo il clan Schiavone-Noviello (2011-2012) e che, in tale realtà territoriale, è stata giudizialmente affermata la presenza della cosca ’ndranghetista dei Gallace di Guardavalle (inchiesta Appia). Il 22 ottobre 2013 è stata emessa la sentenza a carico di esponenti di tale sodalizio la cui rilevanza era già stata confermata dalle pronunce giudiziarie dei tribunali di Reggio Calabria e Milano (2013); numerosi amministratori comunali di Anzio sono stati oggetto di atti intimidatori: il 5 marzo 2012 vengono esplosi numerosi colpi di pistola all’indirizzo della villa dell’assessore Patrizio Placidi; il 14 febbraio 2015 stesso copione contro l’abitazione dell’assessore Alberto Alessandroni; il 5 agosto 2016 viene incendiata l’auto del vicesindaco Giorgio Zucchini e il 15 ottobre 2016 viene nuovamente data alle fiamme la macchina del vicesindaco; il 14 marzo 2016, è stato richiesto il rinvio a giudizio dell’assessore Patrizio Placidi, per abuso d’ufficio per l’affidamento di diversi servizi a cooperative sociali. L’indagine vede coinvolti anche il dirigente dell’ufficio ambiente Dell’Accio Walter, Parziale Ernesto, che amministrava la cooperativa Giva, il consigliere comunale Salsedo Valentina (rappresentante legale della cooperativa Giva fino alla sua elezione nel 2013 a consigliere comunale e moglie di Parziale Ernesto), il presidente della cooperativa Quadrifoglio, Pietro Leoni, candidato alle ultime elezioni amministrative del 2013 nella Lista Enea, capeggiata dallo stesso Placidi; nella richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Dell’Accio si legge che lo stesso avrebbe adottato diversi atti amministrativi al fine di far conseguire vantaggi anche ai «soci elettori di Placidi»; la cooperativa Giva risulta citata anche nell’indagine «mala suerte»; tale inchiesta, nell’ambito della quale sarebbero emersi collegamenti tra alcuni indagati e la camorra, ha portato all’arresto di 14 persone per traffico internazionale di sostanze stupefacenti ed estorsione, tra i quali Roberto Madonna e Angelo Pellecchia; nell’indagine si evidenzia che la cooperativa Supercar, gestore del servizio di parcheggio delle vetture dei turisti diretti a Ponza, pagava, tramite Augusto De Bernardinis, amministratore della cooperativa Rainbow, il pizzo a Pellecchia Angelo; si rileva inoltre dall’indagine che la cooperativa ex Giva, poi divenuta «I Neroniani», operava dal 2012 all’interno del porto di Anzio; emerge ancora dall’indagine che la Supercar, trovandosi in difficoltà con il Pellecchia, che operava a nome della cooperativa «neroniana», si è vista costretta a pagare anche Roberto Madonna affinché questi intervenisse presso il Pellecchia, in quanto legato allo stesso da buoni rapporti. Dagli atti emergono numerose intercettazioni telefoniche in cui Madonna Roberto minaccia di «gambizzare» il De Bernardinis e di mettere una bomba sotto la vettura dell’amministratore della Supercar. Nella stessa indagine figura anche il vicesindaco Giorgio Zucchini che, sebbene non indagato, è indicato come mediatore tra la ex Giva, poi divenuta «I Neroniani» e la Supercar che portò alle successive richieste estorsive; Madonna Roberto è fratello di Madonna Raffaele, quest’ultimo risulta impiegato nella cooperativa sociale Bic (ex cooperativa neroniana), destinataria di diversi lavori per il comune di Anzio, come confermato dalle intercettazioni telefoniche allegate all’indagine «mala suerte»; il 18 ottobre 2014, Augusto De Bernardinis, è stato condannato per corruzione assieme al dirigente dell’ufficio servizi sociali del comune, Santaniello Angela, e dell’assessore ai servizi sociali, Colarieti Italo, nell’ambito dell’indagine riguardante il servizio di assistenza bus, di gestione parcheggi e della Casa di riposo francescana; l’assessore Patrizio Placidi risulta indagato nell’ambito dell’indagine «caro estinto» assieme a Luca Gramazio, all’epoca dei fatti consigliere alla regione Lazio per Forza Italia e ad esponenti della famiglia Taffo (pompe funebri); si interroga per conoscere quali siano gli orientamenti del Ministro; se non si ritenga opportuno valutare le eventuali iniziative fin qui intraprese dal prefetto di Roma e se non si ritenga di assumere iniziative ai sensi degli articoli 141 e seguenti del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, e, in particolare, promuovere l’insediamento di una commissione di accesso di cui all’articolo 143 presso il comune di Anzio”.

La speranza ora è che prima dell’ennesima interrogazioni arrivi almeno una risposta.