Una sala piena quella di Villa Borghese ieri sera, per l’appuntamento organizzato da Nicola Burrini per sostenere le ragioni del Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre. Tra i presenti in sala anche l’ex segretario del Pd Dandolo Conti, l’ex sindaco Carlo Conte, molti sostenitori del Pd e il gruppo storico che ha seguito Burrini nella sua avventura civica. Alle 20,30 circa ad aprire il dibattito organizzato dal comitato “Nettuno protagonista” è stato l’altro promotore dell’evento insieme a Burrini Enzo Letizia. “Con questo sistema istituzionale immobile – ha detto Letizia – abbiamo perso tanti treni. La politica non può essere lenta e rincorrere gli eventi, dobbiamo avere un parlamento più rapido e veloce per fronteggiare un’era di incertezza con riforme rapide ed efficace e non è vero che ci sarà un deficit di democrazia. Anche i referendum cambieranno con la riforma dando più voce a chi partecipa alla vita democratica voto consapevole perché noi non siamo tra chi si disinteressa”. Quindi ha preso la parola il Senatore Claudio Moscardelli che si è addentrato in una serie di dettagli tecnici per riuscire a spiegare ai presenti ogni possibile dettaglio dei cambiamenti cui si va incontro. “La riforma amplia gli spazi di confronto con i cittadini, più spazio alle leggi di iniziativa popolare, più spazio ai referendum. L’altro aspetto importante e il tema del Parlamento, il suo ruolo e la sua centralità, come anche l’elezione del Presidente della Repubblica che sarà più rappresentativo. In ogni caso – ha spiegato Moscardelli – si mette mano al procedimento amministrativo ma non all’impianto della Costituzione stessa. La riforma di Berlusconi era assurda concedeva troppi poteri al Premier e oggi non ne votano una decisamente migliore. Praticamente solo noi abbiamo un sistema di bicameralismo perfetto che crea assurde lungaggini e invece con la riforma, grazie all’elezioni indiretta della seconda camera gli si può dare un peso legislativo diverso. Oggi troppe leggi di iniziativa del governo proprio per le lungaggini tolgono centralità al parlamento, ora si può finalmente cambiare”. A chiedere il dibattito Nicola Burrini. “Abbiamo spiegato con chiarezza quali sono le innovazioni importanti. Personalmente – ha concluso – sono convinto delle ragioni del Sì, spero che lo siate anche voi e che continuiate ad informarvi, per non far diventare questo voto importantissimo per il futuro dell’Italia solo una bocciatura o una promozione per Renzi”.
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