Dal primo gennaio i cittadini del Lazio non dovranno più pagare il contributo fisso aggiuntivo al ticket nazionale, e potranno risparmiare 20 milioni di euro. “Dopo anni di sacrifici sulle spalle delle famiglie, abbiamo invertito rotta. È stato possibile solo grazie al percorso di risanamento che stiamo portando avanti”. Lo comunica il Presidente Nicola Zingaretti tramite il portale on line della Regione Lazio. “Dopo tre anni abbiamo raggiunto quello che sembrava un sogno. Nel 2008 l’introduzione del ticket fu un duro colpo al tema delle uguaglianze nell’accesso alle cure e nel Lazio aveva creato un sistema folle, con il ticket nazionale e quello regionale che si sommavano e a volte producevano un costo superiori alla prestazione – ha spiegato proprio Zingaretti – dal primo gennaio i cittadini del Lazio non dovranno più pagare il contributo fisso. Un passo in avanti tangibile per tutti e tutte, in particolare: per una risonanza magnetica o una tac si passerà da 61,10 a 41,10 euro, per la fisiokinesiterapia da 51,10 a 46,10 euro, per visite specialistiche ambulatoriali e apa, da 50,10 a 46,10 euro”. II 2016 può essere considerato un anno di svolta. “Il lavoro di questi tre anni – si legge ancora nella nota stampa – mette la Regione nelle condizioni di completare la rivoluzione dei servizi avviata, che sarà realizzata con il programma operativo 2016-2018 appena presentato al tavolo tecnico. In questi tre anni è stato anche dimezzato il disavanzo, che è passato dai 669 milioni del 2013 ai 332 del 2015, e l’obiettivo è quello di puntare a un ulteriore dimezzamento che quest’anno dovrebbe attestarsi intorno ai 160 milioni di euro. Conti in ordine e più qualità dei servizi alle persone. Nel 2014 il Lazio ha superato la soglia minima dei Lea, fissata a 160 punti. La stima per il 2015 è di un ulteriore aumento, fino a 169 punti. La performance migliore tra le regioni in piano di rientro. In questi tre anni abbiamo chiuso la stagione dei tagli e aperto quella degli investimenti, in tanti modi: nell’edilizia sanitaria, con lo sblocco 264mln di euro; nella nuova sanità territoriale, con gli ambulatori aperti nei weekend e con le case della salute; e poi nell’ammodernamento tecnologico con le risorse ricavate dal recupero dell’evasione ticket, che reinvestiamo nelle tecnologie per le strutture. Assunzioni e stabilizzazione dei lavoratori della sanità. Assieme alla ricostruzione delle reti e agli investimenti sulle strutture, è partita anche un’importante stagione di assunzioni e stabilizzazione dei lavoratori della sanità: proprio ieri il presidente, Nicola Zingaretti ha firmato 76 autorizzazioni alle assunzioni, basti pensare che è un numero superiore a quelle autorizzate in tutto il 2013. Fino ad oggi arriviamo quindi a quota 668 assunzioni, entro la fine del 2016 supereremo quota 700”. “Oggi i conti sono in ordine e quindi abbiamo voluto dare un segnale di uguaglianza alle persone che hanno diritto di accesso alle cure e non possono essere limitati da vincoli economici- ha concluso Zingaretti – i Programmi operativi che sono al governo contengono molte cose positive ma questo era uno degli elementi più simbolici”.