Home Politica Anzio e Nettuno – ‘Direttiva Bolkestein’, serve informazione

Anzio e Nettuno – ‘Direttiva Bolkestein’, serve informazione

“Nei giorni scorsi abbiamo raccolto le preoccupazioni di numerosi commercianti-ambulanti in relazione alla direttiva dell’Unione Europea 2006/123/CE, nota come “direttiva Bolkestein”, che garantisce il rispetto della libera circolazione dei servizi tra i vari Paesi”. Lo scrive in una nota stampa Giulio Verdolino, di Città futura a Nettuno.
“La Regione Lazio, nei giorni scorsi – ha poi aggiunto – ha messo a disposizione un “Ufficio di Scopo” per affiancare le amministrazioni comunali, le associazioni e le imprese nell’attuazione della direttiva, ma la confusione e la disinformazione è ancora alta.
Tale motivo mi spinge, quale portavoce del Movimento Civico Città Futura, a chiedere alle amministrazioni comunali di Nettuno ed Anzio, nella persona dei rispettivi Assessori delegati alle Attività Produttive,  un tavolo informativo, anche congiunto, con gli interessati del settore, per informare i commercianti dei contenuti della direttiva e delle iniziative che i Comuni vorranno adottare.
Sappiamo benissimo che la Direttiva non può essere disapplicata, ma chiediamo azioni di salvaguardia per le imprese che da sempre rispettano le regole previste per il commercio su aree pubbliche e che sono in regola con il pagamento del canone.
Ricordo che già nei giorni scorsi, il Consigliere Regionale Fabrizio Santori, durante l’ultimo consiglio convocato in via straordinaria sul tema, ha attaccato duramente il presidente della Regione Lazio Zingaretti per il suo lassismo sul problema e ha chiesto allo stesso di attivarsi in sede nazionale ed europea per trovare gli opportuni correttivi per fermare questo scempio che rischia di gettare sul lastrico intere famiglie e un patrimonio generazionale tramandato di padre in figlio, guadagnato giorno dopo giorno con il sudore della fronte e mille sacrifici. In vista del rinnovo delle licenze, i provvedimenti contenuti nella direttiva europea aprendo di fatto alle grandi societa’ di capitali escluderanno tantissime imprese a conduzione familiare dal settore del commercio, rendendo ancora piu’ critico il quadro occupazionale ed economico del settore”.