“Spero che questo mio di oggi si un intervento tombale sulla questione della incompatibilità”. Con queste parole il vicesindaco di Nettuno Daniele Mancini è voluto intervenire sulla questione delle critiche mosse contro di lui e degli atti prodotti per una sua presunta incompatibilità. Lo ha fatto mostrando anche il certificato di iscrizione indagato; il certificato dei carichi pendenti e il casellario giudiziario rilasciati dalla Procura. “I consiglieri comunali di opposizione hanno avuto modo di accedere ai documenti usando l’esito del loro diritto ex articolo 43 del testo unico, in modo improprio e non per le finalità riconosciute dalla legge. Comunque – sottolinea Mancini – hanno avuto modo di verificare, come avevo detto nella pubblica assise, che: il procedimento amministrativo, azionato molto tempo prima delle elezioni comunali da semplice cittadino, come qualunque ordinario rapporto con la Pubblica Amministrazione, è precedente a qualsivoglia incarico politico-amministrativo; che non esistono procedimento sanzionatori amministrativi per abusi edilizi ai miei danni, né procedimenti penali come dimostrano i certificati che ho portato qui oggi; che la domanda presentata è stata visionata attraverso l’accesso agli atti dai consiglieri di opposizione. Quello che hanno accertato è quindi il nulla giuridico e politico rispetto gli incarichi assegnatemi. Non risulto persona indagata e non risulto imputato in alcun procedimento. Ora chi deve chieda scusa, non a me, ma ai nettunesi per averli sviati dalla realtà? I provvedimenti ex articolo 36 – prosegue Mancini – sono pubblici e disponibili sull’albo pretorio online a disposizione di tutti. Chiunque può vedere i tempi delle procedure senza dover trattare la questione, alterandola, da giuristi improvvisati. Diversamente significherebbe che qualsiasi cittadino che abbia una semplice pratica amministrativa, di cui ha pieno titolo, a detta dell’opposizione, non potrebbe essere eletto o nominato: pura follia e disperazione politica, ancora di più se queste affermazioni provengono da chi ha svolto incarichi di governo nella sua trentennale carriera politica”.
La risposta, poi, si sposta dai consiglieri di opposizione ai giornali. “Eserciti il diritto di accesso agli atti chiunque ne abbia titolo – dice ancora Mancini – e ne faccia l’uso consentito dalla legge, nell’ambito delle sue funzioni di controllo non a deliranti scoop giornalistici, sperando di distrarre e far presa sull’opinione pubblica rispetto al grande lavoro che stiamo facendo e ai grandi risultati che stiamo ottenendo a favore della collettività che sono sotto gli occhi di tutti”.
“Non esiste incompatibilità del vicesindaco – ribadisce Mancini – l’esercizio di un diritto di qualsiasi cittadino che ne abbia titolo non costituisce incompatibilità ad una carica amministrativa o elettiva come tassativamente previsto dall’ex articolo 63 comma 4 del Tuel. Se qualcuno ritiene non veritiere o non esaustive tali dichiarazioni lo invito io stesso ad adire alle autorità competenti nei modi e nelle forme previste dalla legge e non si approfitti della buona fede dei cittadini”.
“Oggi quindi invitiamo tutti coloro che gridano e parlano senza alcun fondamento oggettivo contro l’Amministrazione gettando ombre sulla loro persona e sul loro operato – conclude il vicesindaco Mancini – a produrre a loro volta la stessa documentazione che oggi io consegno ai cittadini nettunesi per un ritorno alla verità e provando vergogna io stesso, da amministratore, per la bassezza della dialettica politica mirata alla diffamazione e alla denigrazione delle persone anziché sulla discussione di idee e progetti della città. Le denunce si fanno nelle sedi opportune e agli organi preposti, non si annunciano. Chiudo qui la polemica perché ho cose ben più importanti da fare: amministrare per il bene della città”.
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