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Anzio – Pusceddu e Belli, Lo Fazio: “Giunta incapace ma il lavoro si tutela”

“In merito alla disputa infuocata che sta attraversando la politica anziate inerente il caso di un Dirigente mandato in pensione e che deve invece rientrare in servizio per ulteriori 8 mesi ed una nuova persona assunta, a tempo, credo che si debba dichiarare e/o scrivere qualcosa di non demagogico”. A prendere posizione sull’argomento Aurelio Lo Fazio, dirigente provinciale del Pd.

“La politica, sia essa di maggioranza che di opposizione – spiega Lo Fazio – non deve cavalcare su questo argomento sensazionalismi a puro fine partigiano o elettorale e l’amministrazione comunale deve fare il suo dovere se ne è capace”. Lo Fazio analizza nel dettaglio la situazione relativa, non è un mistero, a Franco Pusceddu.

“Iniziamo dal caso del dirigente mandato in pensione, le ipotesi sono due, o ha sbagliato il comune di Anzio a conteggiare l’anzianità oppure l’errore è da ricercare all’INPS. In entrambi i casi il lavoratore deve essere tutelato e quindi immediatamente reintegrato giacché il diritto (non un privilegio) di ogni cittadino va sempre tutelato, ancor più quando si parla di diritto riguardante il lavoro. A mio giudizio non serve neanche una deliberazione di giunta comunale ma una semplice determinazione del Segretario generale che reintegri il dirigente ed immediatamente dopo si accerti quale amministrazione abbia commesso l’errore.

Se il comune di Anzio non provvederà celermente al reintegro penso che il giudice del lavoro lo farà al suo posto, facendo collezionare una brutta figura all’Ente comunale tutto”.

Quindi Lo Fazio dice la sua anche sulla seconda vicenda, che nei giorni scorsi ha visto alcuni esponenti del Pd prendere posizione sui titoli di studio forniti.

“Venendo al secondo caso relativo al nuovo dirigente assunto – dice ancora Lo Fazio – perché in quiescenza il dottor Pusceddu, credo che anche qui ci sia molto poco da discettare. Si è in presenza di una persona assunta, non la conosco e quindi sono libero di esprimere un giudizio più che neutro, con un bando confezionato senz’altro in modo maldestro, ma comunque che, a mio giudizio, non è possibile annullare. Non entro in grandi tecnicismi, ricordo però che le lauree sono equipollenti per categorie e credo sia ormai assodato che una laurea in giurisprudenza è equipollente a quella di economia e ad altre considerate equipollenti. Si guardi la giurisprudenza in merito e si riscontreranno numerosi concorsi specifici per categorie di laurea a cui sono stati riammessi numerosi concorrenti proprio per “equipollenza di laurea “(giurisprudenza, economia, scienze politiche, sociologia). Credo che anche in questo caso valga innanzitutto il diritto del lavoratore e la disputa politica deve starne fuori. Altra cosa invece è il controllo sulla Dirigenza da parte della giunta municipale (ed anche della politica sia di maggioranza che di minoranza) per il buon andamento della macchina burocratica comunale e soprattutto per il raggiungimento degli obiettivi che devono essere assegnati dall’esecutivo ai dirigenti pubblici. Qui però parliamo dell’amministrazione di Anzio e non credo che questo organo abbia mai dato, negoziandoli, ai Dirigenti obiettivi chiari e specifici, forse perché non ne è mai stata capace”.