Non è piaciuta a molti la decisione di svolgere la commissione trasparenza a porte chiuse. Tante le proteste dal centrodestra al Partito democratico. La più eclatante, però, porta la firma del movimento Casapound Italia che ha avviso uno striscione son su scritto “Commissione Opacità” sulle mura del palazzo comunale.
“Ci siamo presentati in Commissione – esordisce CPI in una nota – come peraltro fatto da alcuni consiglieri comunali ed organi di stampa, per assistere ai lavori che vedevano, tra l’altro, la trattazione di una vicenda fondamentale per la sopravvivenza di questa amministrazione, la permanenza in carica del Vicesindaco Daniele Mancini, assessore con deleghe ai Lavori Pubblici e alla Polizia Locale. Sin dalle prime battute la maggioranza facente capo al Movimento 5 Stelle ha mostrato la propria contrarietà allo svolgimento in forma pubblica dell’assise arrivando al punto di minacciare il Presidente di Commissione Tomei di abbandonare l’aula (facendo venire meno il numero legale) qualora lo non avesse ceduto alle pressioni facendo svolgere i lavori a porte chiuse. Ci è stato dunque chiesto di uscire per permettere la prosecuzione dell’assemblea mentre contestualmente un consigliere di opposizione, per protesta, ha rassegnato le proprie dimissioni dalla Commissione. Soltanto dopo un’ora siamo venuti a conoscenza degli esiti pressoché nulli della riunione svoltasi ‘in forma privata’”.
“La maggioranza – prosegue CasaPound – ha giustificato la sua decisione, indiscutibilmente contraria alle forme di trasparenza millantate durante la campagna elettorale, sostenendo che gli argomenti in discussione riguardavano la vita privata di un assessore e che questo prevede il regolamento per questa specifica tipologia di riunione. Ora ci chiediamo se appurare l’esistenza o meno di cause ostative alla nomina del vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici e alla Polizia Locale dipendenti da pendenze amministrative legate a un presunto abuso edilizio non siano fatti rilevanti per l’interesse pubblico piuttosto che esclusivamente propri della sfera personale del dottor Mancini. A nostro giudizio la questione riguarda prima di tutto l’interesse della collettività in quanto la cittadinanza ha il diritto di sapere se chi la governa sieda sul proprio scranno e percepisca soldi pubblici senza averne diritto. A questo punto non ci resta che attendere l’esito dell’invio al Prefetto, alla Procura della Repubblica e all’Anac della documentazione raccolta dall’opposizione. Noi resteremo sul pezzo e saremo pronti ad organizzare proteste e manifestazioni con lo scopo di informare la cittadinanza di quanto sta accadendo in questa città senza pace”.