Quella che si profila a Nettuno, dopo la rivelazione del Sindaco di Nettuno Angelo Casto sulla presenza di un documento essenziale all’assegnazione del progetto di finanza completamente falso, (senza il quale la buca non si sarebbe mai potuta scavare) è una una lunga vertenza giudiziaria con la Parkroi. A raccontare la cronistoria di quanto accaduto lo stesso Sindaco. “Quest’estate – ha detto – abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti e abbiamo convocato la stampa per annunciare che avevamo scoperto una serie di incongruenze, ma la questione del falso è emersa successivamente. Dopo la risoluzione del contratto stabilita dal Commissario Moscarella la Parkroi, tra l’altro ha chiesto oltre 6 milioni di euro di danni all’Amministrazione. Hanno realizzato una cava al centro della città, senza avere alcun titolo per poterlo fare. Quindi ci siamo messi a studiare tutto l’incartamento, con un impegno anche di 14 ore al giorno, testimoni i dipendenti comunali a cui abbiamo chiesto sacrifici per poter lavorare, per capire come risolvere la questione e abbiamo trovato questo documento. La prima stranezza – spiega il Sindaco – è che sia su carta non originale, ma anche i tempi di ottenimento non tornano. La Parkroi ha chiesto l’asseveramento il 16 dicembre e lo ha ottenuto il 28 dello stesso mese. Un tempo da record per una banca, e sotto le feste (basti pensare che il Comune ha chiesto chiarimenti il 5 agosto sulle firme dello stesso atto e la risposta è arrivata il 28 settembre, dopo infiniti solleciti). Nel documento non ci sono nomi, non è scritto in termini legali, neanche il responsabile viene citato. La Banca nella sua risposta è stata chiarissima – ha sottolineato il Sindaco – il documento presso la Unicredit non esiste. Non possiamo non chiederci come mai nessuno si sia accorto di questa incongruenza, anche altri hanno fatto richiesta di accesso agli atti, ma a quanto pare la cosa è finita li. Noi abbiamo studiato e lo stiamo facendo anche per altre questioni”. Nel pomeriggio di oggi la giunta di Nettuno si riunirà per predisporre gli atti conseguenti da inviare ai dirigenti, ognuno per le proprie competenze, per salvaguardare gli interessi del Comune che ha rischiato di dover sborsare una cifra spaventosa. Tutti i documenti sono stati inviati alla Guardia di Finanza, della vicenda sarà interessata la Procura e se ne occuperà, a tutela dell’Ente, anche l’avvocato Starace, individuato proprio dal Commissario Moscarella come esperto di riferimento per tutelare l’Amministrazione. “Questo documento cambia le carte in tavola in maniera radicale – aggiunge il Sindaco Casto – anche la nostra difesa ora sarà diversa. Chiederemo i danni per quella che a nostro avviso è un tentativo di truffa e frode ai danni della Pubblica amministrazione e grazie al quale abbiamo già avviato una serie di provvedimenti in autotutela, tra cui il coinvolgimento dell’Anac. Tutte le parti in causa dovranno rispondere per una situazione che i cittadini hanno rischiato di dover pagare in modo davvero caro. Non so per quanto tempo durerà questa contesa legale, ma noi ci tuteleremo con ogni mezzo. Quello che voglio sottolineare – conclude – è che una ditta che non aveva assolutamente le carte in regola per realizzare il parcheggio multipiano, ha realizzato una buca che da tre anni mina l’economia cittadina, ha appesantito il traffico e la circolazione. Danni enormi ci sono stati per i commercianti e disagi infiniti per i residenti, per tutto questo chiedermi conto a tutti gli interessati”. “Questo è il nostro modo di lavorare – ha detto il vice Sindaco e assessore ai Lavori pubblici Daniele Mancini – abbiamo studiato ore e ore per trovare una soluzione e non rischiare di dover pagare anche i danni dopo la beffa della realizzazione della buca e ci siamo riusciti. E non voglio aggiungere altro”.