“Sono in corso in queste ore una serie di accertamenti volti alla verifica della regolarità sulla nomina del Vicesindaco del Comune di Nettuno Daniele Mancini. Nello specifico si tratta di appurare se ci siano cause ostative alla nomina dell’Assessore che sarebbero state negate dallo stesso durante il consiglio comunale straordinario del 6 settembre”. Lo scrivono in una nota stampa gli esponenti di Casa Pound Italia (CPI). “Abbiamo appreso dalla stampa locale – aggiungono – che nella giornata di ieri alcuni consiglieri di opposizione hanno esercitato il diritto loro spettante di effettuare un accesso agli atti, seppur con ingiustificati tentativi di ostracismo da parte degli uffici comunali interessati. Quanto emerge dalle prime dichiarazioni appare in netto contrasto con quanto sostenuto dal Vicesindaco Mancini e supportato dal rinnovo della fiducia nei suoi confronti da parte del Sindaco Casto”.
“Il nostro comportamento nei confronti della attuale amministrazione a 5 stelle è stato sin da subito critico nelle maniere più evidenti ma altrettanto chiaro è sempre stato l’augurio per il bene della Città che i nuovi amministratori potessero porre in essere tute le azioni necessarie a risollevare le sorti di un comune morente. Mai – continua la nota – ci saremmo aspettati un simile scenario montato da chi si è sempre eretto quale paladino della trasparenza e custode unico dell’onestà politica”.
“Se è vero che il Vicesindaco è stato destinatario di un verbale emesso dalla polizia municipale relativo ad un abuso edilizio a lui ascrivibile in data precedente alla nomina, se è vero altresì che lo stesso ha dichiarato in consiglio comunale che mai è stato raggiunto da atti relativi alla fattispecie appena citata, se è altrettanto vero che il Sindaco ha successivamente variato il primo decreto di nomina in cui non era presente l’autocertificazione dell’assessore in cui questi sottoscriveva l’assenza di cause ostative alla sua nuova carica (tra le quali l’assenza di pendenze con l’Ente) con uno integrativo in cui ha aggiunto il paragrafo fantasma rendendo in tal modo mendace la dichiarazione anche per iscritto qualora dovesse uscire fuori l’atto della municipale, allora questa amministrazione, come primo atto di responsabilità, ha il dovere di rassegnare in blocco le proprie dimissioni, tanto valga per i Consiglieri di maggioranza quanto per l’intera Giunta”.