“La legge 15/07/2011 stabilisce la parità di genere nell’accesso agli organi amministrativi delle società pubbliche e delle società partecipate dello Stato, Regioni ed Enti locali. Dalla promulgazione della legge le società partecipate devono modificare i propri statuti e inserire norme tali da garantire che il genere meno rappresentato ottenga almeno un terzo di ciascun organo sociale”. Lo scrivono un una nota stampa i Grilli di Anzio. “L’obbligo vale per tre mandati consecutivi dall’entrata in vigore della legge. Le società dovevano inoltre comunicare la composizione degli organi societari. Le società che non ottemperano possono essere diffidate dal ministro delle pari opportunità ad ottemperare, e qualora non lo facciano nei tempi prescritti, i componenti dell’organo decadono. La Capo d’Anzio non risulta aver ottemperato a questa legge,infatti il suo consiglio di amministrazione è interamente composto di uomini e non è presente nessuna rappresentanza femminile, cosi come previsto dalla succitata legge. Inoltre non è stato modificato lo statuto cosi come prescritto. Abbiamo quindi ritenuto di segnalare la Capo d’Anzio Spa al Ministero delle pari opportunità affinché sia ristabilita la quota proporzionale di genere stabilita come da legge e nel contempo chiediamo al Sindaco che si adoperi immediatamente per ripristinare le condizioni di parità di genere. Ultimamente i vertici societari hanno parlato di trasparenza, ma questa non può essere un semplice esercizio di pubblicazione di dati, ma prima di tutto il rispetto delle leggi vigenti”.