Tre documenti, uno inviato al sindaco di Nettuno Angelo Casto e al segretario comunale Elisabetta Ginevra, e gli altri due anche all’Anac. Questa è l’azione intrapresa dai consiglieri comunali di opposizione Maria Antonietta Caponi, Claudio Dell’Uomo e Carlo Eufemi dopo essersi ritenuti “insoddisfatti delle risposte ricevute a seguito delle interrogazioni presentate in Consiglio comunale”.
La prima richiesta inviata al sindaco e al segretario comunale riguarda la nomina ad Amministratore Unico della Poseidon, partecipata del comune di Nettuno, dell’avvocato Gianluca Cesarini. “Considerato che – si legge nel documento – decreto sindacale n° 9 del 29 agosto 206, nella individuazione del professionista a cui affidare l’incarico di amministratore unico della società, non fa alcun riferimento alla motivazione che ha portato alla scelta del professionista che, essendo conseguente a una selezione pubblica, fondata esclusivamente sui titoli e sul curriculum, inevitabilmente deve risultare quale esito di una comparazione tra tutti i partecipanti e che pur non avendo preso ancora visione di tutti i curricula pervenuti non si rileva che il professionista individuato abbia tali esperienza e professionalità da giustificare la nomina. E ci sorprende che ciononostante, questi, abbia facilmente superato la selezione con tutti gli altri concorrenti che, certamente avranno trasmesso curriculum e titoli di maggiore valore e maggiormente attinenti alle competenze che l’incarico richiede, si chiede al Sindaco di revocare il proprio decreto “singolare” di individuazione dell’Amministratore pubblico e procedere con una reale selezione”. Se non fosse accolta questa richiesta di revoca di nomina, frutto secondo i tre consiglieri di una “finta selezione pubblica che (se confermata ndr), oltre a generare un infinito contenzioso con chi si vede ingiustamente escluso dalla selezione, reca un danno grave all’immagine della città, oltre che all’azienda che, ragioni di buon senso e buona amministrazione, vorrebbero che fosse affidata a persone di comprovata esperienza e capacità manageriale”, gli stessi sono pronti a trasmettere gli atti necessari all’Autorità Giudiziaria e all’Autorità Nazionale Anticorruzione, anche per gli eventuali profili di carattere penale.
Autorità Anticorruzione che è stata, invece, già chiamata in causa per quanta riguarda le richieste di revoca delle nomine del vicesindaco Daniele Mancini e dell’assessore al Bilancio Giuseppe Aquino. Per quanto riguarda il vicesindaco le motivazione riportate dai consiglieri di “Con la gente per Nettuno” sono: “un possibile provvedimento in corso di sanatoria edilizia relativo ad una sua proprietà, tra l’altro già oggetto di provvedimento repressivo emanato dalla Procura della Repubblica di Velletri che lo renderebbe incompatibile con la carica rivestita, considerato che tra le deleghe assegnate c’è anche quella alla Polizia Locale che tra i suoi compiti ha anche quello del controllo del territorio relativamente agli abusi edilizi”. Qualora fossero confermate tali considerazioni l’invito al sindaco è quello di revocare l’incarico a Mancini e quello all’Anac è quello di effettuare le verifiche di competenza assumendo eventuali relativi provvedimenti.
Ad essere contestato, invece, all’assessore al Bilancio Giuseppe Aquino è la carica che quest’ultimo ricoprirebbe come Membro Effettivo del Collegio Sindacale della Marina di Nettuno S.p.A, società “legata” al Comune di Nettuno da una convenzione che, secondo i tre consiglieri di opposizione, porterebbe l’assessore ad uno status di incompatibilià con la sua delega che non sarebbe anche “in contraddizione a quanto risulta nella dichiarazione di acquisizione agli atti della documentazione relativa al possesso dei requisiti di candidabilità , compatibilità ed elegibilità alla carica di consigliere comunale, sottoscritta dal sindaco di Nettuno Dott. Angelo Casto nel decreto di Nomina n. 1 del 22/06/2016”. Anche in questo la richiesta al Sindaco è di revocare l’incarico a D’Aquino e all’Anac di portare avanti le verifiche opportune per confermare o meno l’incompatibilità.