Bagno di folla a Nettuno, per Beppe Grillo e il Direttorio del Movimento a 5 stelle. Piazza gremita in ogni angolo per accogliere il leader osannato dai presenti. In serata, quando a Nettuno si è diffusa la notizia dell’arrivo prima di Luigi Di Maio e poi di Beppe Grillo all’appuntamento di chiusura per il No al Referendum di Alessandro Di Battista, la città si è infiammata come poche volte in passato. Piazza Cesare Battisti già alle 17 pullulava di di curiosi, attivisti e simpatizzanti del Movimento a 5 stelle che hanno preso posto per non perdersi l’arrivo del Leader nazionale. In breve il centro si è riempito di Forze dell’ordine che hanno garantito la sicurezza, quindi la stampa nazionale si è riversata sul litorale. Sky, la Rai (su Rai2 la diretta dell’evento), La7, tutte le radio e le Agenzie note. Nettuno per un paio d’ore è diventata il teatro della politica nazionale e la politica nazionale e romana sono entrate di prepotenza nei discorsi sul palco.
A mantenere una dimensione locale il Sindaco Angelo Casto, che ha urlato la sua rabbia per gli attacchi continui che subisce la sua giunta. “Stiamo lavorando come pazzi – ha detto – per rimettere a posto questa città. Abbiamo scovato e continueremo a scovare le magagne delle precedenti amministrazioni e ai cittadini racconteremo tutto. Chiediamo legalità, offriamo onestà. Lo sapete – ha aggiunto rivolto alla stampa – che nel bando miliardario per l’immondizia non era prevista la pesa? Così i rifiuti li pesava solo la discarica e noi non avevamo modo di controllare nulla. Al commissario abbiamo chiesto di inserirla da subito. E questa è solo una delle cosa che abbiamo ‘scoperto’”. Quindi è arrivato prima Alessandro Di Battista, in moto, ultima tappa del suo tour per dire No al Referendum, per dire no “al tradimento della Costituzione con un documento redatto da corrotti e affiliati alle banche, che vogliono toglierci diritti e darci bonus. Non non diciamo meglio di niente, noi vogliamo solo il meglio e il meglio è dire no”. Quindi la piazza è esplosa all’arrivo di Grillo che con un’energia senza eguali ha preso subito possesso del palco e dell’attenzione totale dei presenti. “Ci ho messo tre ore per arrivare al palco – ha detto – chi è qui il Sindaco? Chi studia la viabilità? Scherzo – ha aggiunto – è davvero una bella città, la città di Santa Maria Goretti e del perdono. E questa sera io perdono. Perdono chi ci attacca come fossimo la peste, perché stiamo pestando i piedi, perché eravamo impossibili non dovevamo esistere, invece siamo qui e stiamo distruggendo interessi, corruzioni, malaffare ovunque andiamo. Abbiamo messo nella merda ladroni, lazzaroni, imbroglioni. Ci dicono che siamo nei guai, che siamo finiti… lo dicono ogni due mesi e io salto dal letto, salto dal divano, quando mi dicono che sono un clown. E’ vero – ha detto carico – è tutto vero e oggi sono qui, davanti ad una folla come questa a dirvi dovete fare i conti con noi. Vi perdono ma andate lo stesso tutti Affa…. Comincerò a preoccuparmi – ha concluso – quando parleranno bene di noi, tutti quelli che campavano con i soldi rubati che oggi non si rubano più”. Quindi è stata la volta di Di Maio. “Sono qui per dire che il caso Muraro riguarda il fatto che ho sottovalutato alcune cose – ha detto – ma non sono qui né per fare un passo indietro né per chiedere scusa. Noi facciamo solo passi avanti, agiamo in buona fede, anche sbagliando, ma dietro di noi non ci sono le banche e i poteri forti. Anzi, li stiamo attaccando ed è così che reagiscono. Diciamo No al Referendum – ha concluso – e anche alle Olimpiadi. Chi dovrebbe farle: Caltagirone? Montezemolo? Abbiamo appena finito di pagare Italia ’90, non daremo modo a nessuno di spargere altro malaffare e corruzione. Andiamo avanti e faremo sempre meglio”.