Sono confermate le dimissioni degli assessori Roberta Cafà e Laura Nolfi che, nella giornata di ieri, il Sindaco di Anzio Luciano Bruschini, non è riuscito a convincere a fare un passo indietro. Quindi, per una volta, non si è trattato solo di minacce e annunci per farsi ascoltare ma si è preso posizione in maniera definitiva su una crisi di maggioranza che va avanti da mesi tra liti, ripicche e annunci che avevano molto il sapore della commedia dell’arte. A quanto pare l’assessore Nolfi, già da domani, dovrebbe tornare operativa presso il Comune di Fiumicino, dove lavora e dal quale aveva preso un’aspettativa. I due assessori si sono detti pronti a tornare sui proprio passi solo a fronte di un azzeramento della giunta e con la creazione di una nuova squadra. proposta che il Sindaco non ha accettato. In questo momento è in corso un comune un vertice di maggioranza, l’ennesimo, per cercare di far quadrare le alchimie di una maggioranza sempre più stiracchiata e che sempre meno sembra fare gli interessi della città e dei cittadini. A breve ci sono scadenze importanti, il bando del nuovo Porto, da pubblicare entro settembre ad esempio, e una crisi sembra fare molto più gioco all’opposizione e soprattutto ai grillini che, forti del successo ottenuto a Nettuno, sembrano davvero poter aspirare alla guida di una città esasperata da troppi problemi, a partire dal più serio: quello della raccolta rifiuti che fa acqua da tutte le parti. Parte del malumore degli assessori, sembra imputato a divergenze serie tra i componenti della giunta. In questo momento sembra che l’assessore Placidi stia spingendo per la sostituzione dei due assessori (con le dimissioni sono sparite le “quote rosa”) mentre sembra più probabile che le deleghe, almeno per il momento, le tenga per se il Sindaco Bruschini. Intanto il consiglio comunale di domani sembra confermato e, al di là dell’ordine del giorno, è praticamente certo che a tenere bando sarà proprio la crisi politica di una maggioranza che è davvero autonoma e fa tutto da sola, persino per la crisi non ha bisogno dell’opposizione.