E’ filato tutto liscio o quasi, al primo consiglio comunale di Nettuno che ha visto l’insediamento del sindaco grillino Angelo Casto e della sua maggioranza, con il relativo giuramento di fedeltà alla Costituzione e alla Repubblica. La seduta è stata aperta da Roberto Lucci, primo degli eletto tra le fila dei 5 stelle che ha strappato un applauso alla sala, affollatissima per questo evento, ringraziando i cittadini “che ci hanno permesso di governare questo Paese”.
Quindi si è rapidamente passati alla convalid degli eletti. Poi il Sindaco Casto ha proposto alla guida dell’assise Giuseppe Nigro “che riteniamo adatto – ha detto con un tono ingessato e commosso insieme – oltre che per le sue competenze e specifica preparazione, anche per le sue ottime capacità relazionali”. Nigro è stato votato da tutta la maggioranza ma anche dai consiglieri Giacomo Menghini, Claudio Dell’Uomo, Maria Antonietta Caponi e Carlo Eufemi. Astenuti Rodolfo Turano, Lorenza Alessandrini, Fabrizio Tomei, Enrica Vaccari e Genesio D’Angeli. E la scelta di Nigro, che ha ringraziato tutti per il “grande onore di presiedere l’assise più democratica della mia città, della nostra città”, si è rivelata da subito azzeccata, visto che nonostante sia chiaramente un neofita della guida del consiglio è stato al contempo imparziale, fermo e correttissimo nel dare la parola, fornire indicazioni e regolare il traffico non sempre sereno delle conversazioni. E’ sulla nomina delle vice presidenze che si consuma una piccola rivoluzione. Dopo la nomina del vice di maggioranza, Daniela De Luca l’opposizione presenta due nomi, quello di Genesio D’Angeli, espressione della maggioranza dell’opposizione e quello della Caponi, promossa da Claudio Dell’Uomo. I grillini, che non avevano ordine di scuderia, hanno votato liberamente e in massa a favore della Caponi, di fatto ribaltando gli equilibri della minoranza. Manovra che ha scatenato la reazione di Giacomo Menghini, anche lui schierato a favore di Genesio D’Angeli per “rispettare gli equilibri della minoranza così come emersi dal voto”.
Dinamiche politiche chei grillini non hanno compreso e che hanno portato ad imporre la linea di Claudio Dell’Uomo, che si è dimostrato un vero “stratega”. Infine tutti insieme hanno votato il nuovo regolamento per la partecipazione e le nomine di Enti partecipati del comune. Un regolamento migliorativo che ha convinto tutti e si è aggiudicato l’unanimità.
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