Home Politica Anzio e Nettuno – Trattamenti sanitari obbligatori, il protocollo

Anzio e Nettuno – Trattamenti sanitari obbligatori, il protocollo

I Comuni di Anzio e Nettuno insieme alla Asl stanno studiando i protocolli per portare avanti con sicurezza, le procedure dei Trattamenti sanitari obbligatori (Tso) a cui vengono periodicamente sottoposte persone con disturbi psichici e psichiatrici residenti sul territorio. In un vertice, che si è tenuto a Nettuno negli uffici di via della Vittoria, alla presenza dei Comandanti della Polizia locale di Nettuno, Antonio Arancio, e di Anzio Mario Camilli, insieme a Claudia Battista, Giuseppe Fabiano e Simona Curti per l’Azienda sanitaria locale, si è cercato di venire  capo di una normativa che non sembra rispondere come dovrebbe alle esigenze degli interessati. La Polizia locale, che deve notificare il Tso ed essere presente a tutta la procedura, compreso il contenimento del paziente, non può avere compiti di intervento tuttavia è facile che questo accada in situazioni fuori controllo. Operativamente tutti si sono detti d’accordo a chiedere, in casi estremi, anche l’intervento delle forze dell’ordine, resta il fatto che spesso si è chiamati ad agire “fuori ruolo” in situazioni delicati, soprattutto per i pazienti. Per questo i due Comandanti della Polizia locale ed i vertici Asl, che a breve si rivedranno anche per organizzare dei corsi di formazione per gli agenti chiamati a notificare i Tso, hanno intenzione di scrivere al Ministero per mettere nero su bianco i tanti dubbi e le perplessità su una normativa che ha troppi lati oscuri ed è, quanto meno, poco efficace, nell’indirizzare gli operatori. “Sono troppi i rischi per gli agenti chiamati a notificare gli atti – ha detto il Comandante Arancio – e che magari, senza alcuna specifica preparazione, si trovano davanti ad un paziente che è fuori di se e che, lo ricordiamo, non è un delinquente ma un malato. E’ importante che chi ha a che fare con persone malate e in stato di agitazione sia una persona con una preparazione specifica e su questo la normativa deve fare chiarezza”. Una presa di posizione condivisa con il dottor Fabiano con cui si sta valutando l’idea di un documento congiunto per sollevare il disagio attuale per via istituzionale.