A meno di una settimana dal voto ci facciamo due chiacchiere con il candidato a Sindaco del Comune di Nettuno Rodolfo Turano, che al primo turno ha raccolto 7666 preferenze grazie al sostegno di ben otto liste (Insieme di può, Turano Sindaco, Forza Italia, Noi con il cuore, Lista Enea, Salute e Sanita’, Puntoeacapo, Valore comune) tra cui quella di Noi con il cuore che si è distinta superando ampiamente Forza Italia.
Parte in vantaggio – chiediamo a Turano – nella sfida con Angelo Casto dei 5 stelle, con circa un migliaio di voti in più…
“Quella del ballottaggio – risponde Turano – è un’altra partita in cui valgono altre regole. Le cose che sembrano ovvie in realtà non lo sono. Si battaglia fino alla fine e noi cercheremo di far capire a tutti che siamo la scelta migliore per la città di Nettuno”.
Per molti la sfida con i 5 stelle è stata una sorpresa, Lei se lo aspettava?
“Si. Da mesi ne parlavo con i miei collaboratori – risponde – la mia analisi era ed è in funzione del fatto che c’è stato il partito di maggioranza relativa in Comune in forte crisi dopo la sfiducia al Sindaco (evidente il riferimento al Partito democratico, crollato al 10% in quest’ultima tornata elettorale e che sarà rappresentato in consiglio solo dal candidato a Sindaco Giacomo Menghini, e di cui Turano non fa il nome). La protesta dei cittadini era inevitabile e si è catalizzata sul nuovo”.
Ora la battaglia è a due – chiediamo – perché è Lei la scelta giusta?
“Mi presento ai cittadini che conoscono bene la mia vita personale e politica. Quella personale è privata certo, ma si sa chi sono e cosa faccio (Turano è medico chirurgo all’Ospedale di Anzio spesso protagonista di missioni umanitarie all’estero) quella politica, invece, da otto anni a questa parte, grazie all’esperienza in consiglio comunale a Nettuno è sotto gli occhi di tutti ed è facile da valutare. Le mie battaglie sono note, così come le mie proposte per la città di cui si è ampiamente parlato in questi mesi”.
Una volta eletto domani, subito, che si fa?
“Si controllano le attività del Comune – risponde – si deve riprendere in mano la barra del timone di questa amministrazione e portarla su rotte più salde per dare risposte e sicurezza alla città che ne ha davvero bisogno”.
C’è chi ha molto apprezzato il periodo di Commissariamento, ma ora tocca alla politica nonostante le forti critiche dei cittadini…
“La politica – risponde Turano – è essenziale, poiché ha visione a 360 gradi della realtà in cui si vive, con uno sguardo alle necessità di tutti. La burocrazia non è invece rivolta al sociale. Se si deve fare una scelta impopolare il burocrate non ci pensa un minuto, la politica invece è mediazione. La società è composta e sono tante le conseguenze che vanno considerate. Il Commissariamento dura fino ad un certo punto, poi si deve tornare alla rappresentatività dei cittadini”.
C’è stima con l’avversario Casto?
“Lo conosco da tempo – risponde – è un’ottima persona, ma io in otto anni ho coniugato onesta e impegno civile senza imposizioni di nessun genere. Oggi rappresento io l’onesta che loro sbandierano”.
In molti hanno piena stima per il candidato Turano ma sono critici con la Sua coalizione, cosa risponde a questa critica?
“È chiarissimo – conclude Turano – che non ci sono né ci saranno condizionamenti. Non ci sono cambiali tra me e la coalizione, l’unico impegno che abbiamo stretto è quello per il bene della città. La giunta, che sarà locale, dovrà avere esperienza e capacità di analisi tarate sul territorio. Persone tutte del luogo. Si deve vivere sul luogo per poter decidere cosa è meglio. Il modello Bolzano non è detto che vada bene a Nettuno. La mia coalizione – conclude – è variegata ma non ci sarà spazio per richieste personali”.
Nato a Rossano, in provincia di Cosenza, il 27 marzo 1964, è terzogenito di tre. Padre impiegato statale e madre insegnante di materie letterarie. Dopo la prematura scomparsa della madre all’età di 11 anni venne mandato a Roma dove conseguì la maturità classica con il voto di 58/60. Dopo il diploma si iscrisse alla Sapienza nella Facoltà di Medicina e Chirurgia, ma la morte del padre lo costringe a intraprendere il lavoro di manovale edile per mantenersi agli studi, questo non gli ha però impedito di conseguire la laurea con i massimi dei voti e lode. Effettua il servizio militare come aiutante di sanità al distretto militare di Roma e si congeda con il grado di caporal maggiore. Vince il concorso scuola di specializzazione in chirurgia addominale ed endoscopia chirurgica presso l’Università la Sapienza di Roma e consegue il diploma con il massimo dei voti e lode. Dal 1993 medico volontario per la lega italiana contro i tumori per la sezione provinciale di Roma ed esegue visite di prevenzione. Nel 2000 vince il concorso come dirigente medico di 1 livello per la branca chirurgica dell’ASL Roma H e viene assegnato all’unità di chirurgia dell’Ospedale di Anzio dove aveva prestato servizio alcuni mesi con contratto a tempo determinato e dove esercita attualmente.
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