Anche il comitato per le ragioni del no al prossimo referendum costituzionale ha tenuto un evento lo scorso sabato, al quale ha partecipato anche uno dei principali promotori nazionali, Antonello Falomi.
Si è dapprima riflettuto sull’illegittimità del parlamento che ha approvato la riforma, poiché risultato di una legge elettorale dichiarata incostituzionale dalla stessa Corte Costituzionale, e che permette di governare con un premio di maggioranza inaccettabilmente ampio.
Partendo da questo presupposto, si è poi parlato proprio del cosiddetto “italicum”, mettendo l’accento sulla questione della rappresentatività e dei pericoli di uno squilibrio dell’esecutivo sugli organi legislativi, mettendo quindi a repentaglio il bilanciamento dei poteri, elemento cardine per il buon funzionamento di qualsiasi democrazia.
Anche il Senato, per come verrebbe riformato, non verrebbe abolito ma solamente ridimensionato e gli iter parlamentari andrebbero ulteriormente a complicarsi.
“Auspichiamo si possa dare un segnale di opposizione a una riforma che vuole minare il rapporto di rappresentanza – conclude il comitato – nel rispetto delle idee altrui, si spera che da qui fino ad ottobre, il dibattito possa concentrarsi sui contenuti e non cada in un voto plebiscitario del quale nessuno ha bisogno”. (di Daniele Mancin)