Voleva essere un incontro con la città, un modo per spiegare chi è l’uomo Rodolfo Turano e cosa è in grado di fare per Nettuno. È così è stato. C’erano circa 700 persone ieri pomeriggio al comizio organizzato in piazzale Le Sirene dal candidato sindaco Rodolfo Turano. Una presenza massiccia nonostante il gran caldo e la contestuale presenza di altri candidati lungo il centro di Nettuno. “Innanzitutto – ha esordito Turano – il mio ringraziamento va ai 185 candidati delle mie liste che stanno facendo tutto il possibile per arrivare là dove vogliamo. Abbiamo fatto tutto con la massima trasparenza ed onesta, e i cittadini lo hanno apprezzato”. Quindi Turano, per sgomberare il campo dalle sterili polemiche di questi giorni, ha voluto precisare il suo impegno politico degli ultimi anni. “Dal 2008 ho fatto opposizione nella massima trasparenza e sempre dalla parte dei miei concittadini. Dicono che sono sotto schiaffo di Acqualatina ma io non sono sotto schiaffo di nessuno. Nel 2008 ho chiesto mappatura delle acque chiare e scure, e ancora nulla si è mosso. Senza parlare del problema del depuratore, delle battaglie portate avanti contro la Tutbogas, contro la chiusura della casa di riposo Tosi, contro quella che è diventata la barzelletta dei numeri civici. Queste sono le cose da ricordare, questa è la storia dell’ex consigliere che secondo qualcuno non capisce nulla”.
Quindi Turano si è soffermato sulla vicenda del parcheggio di piazzale Berlinguer, sulle prove portate in consiglio comunale per la fideiussione non valida, sulla richiesta di apertura delle trattative con le Ferrovie per l’apertura di un’area che avrebbe decongestionato il centro, sulle mille battaglie per salvare l’ospedale di Anzio e Nettuno non cavalcate dalla precedente amministrazione. Oltre alle proposte sul turismo, estivo e religioso, e alla promessa di un controllo costante di ogni singolo atto amministrativo. “Questa è stata la mia ‘inattività’ – ha scherzato Turano – fatta di impegno e presenza costante per la comunità. Questo degrado va fermato. Abbiamo la capacità e le competenze necessarie per farlo. È arrivato il momento di riprenderci le chiavi di casa”.