Si è tenuto ieri sera, nell’affollatissima aula che si trova a fianco della chiesa di Sant’Anna a Cretarossa, un confronto tra i candidati a Sindaco del Comune di Nettuno. L’iniziativa è stata organizzata dal gruppo Anzio e Nettuno dell’associazione Guide e Scouts Cattolici italiani in collaborazione con Il Granchio. A moderare l’incontro, che prevedeva tre domande, il giornalista Davide Vaggi.
Ecco il resoconto di domande e degli interventi.
Domanda 1 Quali sono e come possono essere utilizzati gli strumenti che il Comune ha a disposizione per incrementare l’offerta lavorativa e culturale per i giovani?
Il primo a rispondere, in un tempo massimo di due minuti, in ordine alfabetico, è stato Nicola Burrini. “Fondamentale dal mio punto di vista, per rilanciare lavoroe cultura è puntare sul percorso turistico. Il Comune può intervenire con il Piano di utilizzo degli arenili, per destagionalizzare le presenze sul territorio e far lavorare gli operatori tutto l’anno. Un modo per incrementare le presenze e dare ossigeno e anche assistenza alle attività commerciali che devono trovare il Comune sempre una porta aperta, con lo sportello loro disposizione. Uno sportello che funzioni e che sia in grado di incentivare e veicolare le opportunità offerte con i fondi regionali ed europei”. Quindi è stata la volta di Angelo Casto. “Partiamo da cose concrete – ha detto – è uscito un bando della Regione Lazio per lo sviluppo del litorale laziale studiandola abbiamo capito che ci sono importi da 300 mula euro e due milioni a disposizione dei comuni, tar cui Nettuno, per far ripartire l’economia, investire sul mare e sul turismo. Per quello che riguarda la cultura il Comune deve essere capomaglia per stimolare la crescita con l’educazione civica una materia dimenticata che insegna ai cittadini ad essere attenti e coinvolti nella vita pubblica”. Adolfo Catacci. “Il rilancio economico in una città come la nostra, in cui non c’è industria e in cui l’agricoltura è stata massacrata dalle politiche degli anni precedenti, in cui sono rimaste poche realtà e alcune eccellenze da aiutare e salvaguardare con i fondi europei, deve puntare su un settore specifico e questo settore è il turismo. Non con interventi estemporanei ma coordinati con attenzione. Dobbiamo studiare e valorizzare le attrattive e le potenzialità a nostra disposizione che porti ad una ripresa poi del commercio che porta posto di lavoro”. Carlo Eufemi. “Per quello che mi riguarda dobbiamo puntare sulle scuole e sul turismo, sia sportivo e nautico che della memoria, turismo culturale e della memoria e turismo religioso per dare anche lavoro ai giovani. Abbiamo infinite potenzialità da sfruttare per 12 mesi l’anno, che oggi non hanno voce”. Damiano Iacobelli. “Vogliamo offrire cultura con la realizzazione del teatro comunale rimasto bloccato, ma anche con il supporto alle ripetizioni e allo studio. Certo vogliamo puntare sul turismo ma anche sulla tradizione agricola di Nettuno, per cui ci sono fondi regionali e possibilità di creare posti di lavoro incentivando alla produzione e al consumo di prodotti a km o di qualità e alla creazione di agriturismi”. Daniele Libernini. “Il comune – ha detto deve funzionare da intermediario per il mercato del lavoro. Potenziare i servizi dell’Urp ottenere fondi agevolando chi vuole fare impresa con un sostegno concreto per presentare progetti che possano poi essere finanziati. Qui abbiamo la storia con la S maiuscola questo è un fatto che va sfruttato, integrando i ragazzi in percorsi turistici”. Giacomo Menghini. “Le risposte per una prospettiva di lavoro si traducono in tre parole: fare!fare!fare!. Fare rete con Anzio e i comuni del litorale per i trasporti comuni ma anche per organizzare la sicurezza e con gli enti locali fare rete per il turismo. Il Poligono è una risorsa da riportare al godimento dei cittadini, sono 9 km di spiaggia che possono dare lavoro. Infine bisogna fare rete tra le Impresa”. Rodolfo Turano. “Noi abbiamo tanto da offrire – dice – concordo con tutti gli altri candidati, abbiamo a disposizione molto e subito. In particolare a mio avviso di devono mettere a frutto i gemellaggi non con i viaggi organizzati due volte l’anno, ma con uno scambio culturale tutto l’anno che coinvolga i giovani, la politica e le aziende. Abbiamo le scuole alberghiere che possono diventare bacino di scambio ma fino ad oggi questo settore non ha mai preso piede”. Giulio Verdolino. “Come gruppo abbiamo intenzione di dare ai giovani spazi pubblici e creare start up legate al turismo e studiare percorsi turistici, come le strade del vino creare l’impresa per la cultura. Vogliamo puntare sulle tradizioni e creare un polo mussale dell’artigianato con artisti come Righini e Silvestri e insegnare ai giovani un mestiere”.
Domanda 2 Quali politiche ed azioni concrete volte alla salvaguardia del territorio e dell’ambiente pensa di adottare?
Verdolino: “Dobbiamo avere uno sguardo innovativo dalle cose su tutto, a partire dalle questioni di tutti i giorni, dal ciclo dei rifiuti che va rivisto. Per ogni soggetto i rifiuti vanno pesati iniziando questo servizio con la prova in alcuni quartieri. Noi abbiamo fatto ricorso contro i miasmi, contro la biogas, contro il deposito di scorie a Sabotino e vogliamo investire per prevenire il rischio idrogeologico e curare le spiagge”. Turano. “Le fogne sono il nostro problema. Otto anni fa portai una delibera di indirizzo in consiglio comunale che vide tutti d’accordo ma non è stato fatto nulla invece si doveva stimolare Acqualatina ad intervenire. Si deve poi tutelare il turismo, dobbiamo andare alla Borsa del turismo per vendere il prodotto territorio. La cementificazione non ci è stata d’aiuto e concordo che dobbiamo riprenderci il Poligono per un turismo stabile”. Menghini. “Dobbiamo prevedere interventi sull’abusivismo riqualificando le periferie e le abitazioni in termini di efficienza energetica. Puntiamo sull’adeguamento della depurazione e degli scarichi abusivi con Acqualatina avviare un servizio di guardie ambientali contro le discariche abusive e la differenziata che era arrivata quasi al 65% ma con il commissario situazione è regredita”. Libernini. “L‘edilizia abusiva non si risolve con i condoni, bisogna avviare un rapporto diretto con Acqualatina anche sulla questione del depuratore che va cambiato o adeguato. Infine va risolto il problema eternit per lo smaltimento che oggi si fa nei boschi e che invece, ovviamente, deve rispondere a precise regole”. Iacobelli. “In questo momento si fanno i soldi sull’acqua privatizzata – dice – si vede bene con che risultati. Ora attaccano l’aria non vogliamo la biogas e siamo contro la kyklos e siamo contro i quartieri dormitorio e la cementificazione, vogliamo che i parchi diventino riserve regionali da tutelare e curare con la salvaguardia anche in zona Tre Cancelli”. Eufemi. “No assoluto agli impianti a rischio – dice – non ce li possiamo permettere. Siamo contro la Turbogas che è stata battaglia vana ma necessarie. Vogliamo incidere sul dissesto idrogeologico e si deve intervenire con i piani di recupero urbanistico, piano propedeutico al Prg non per costruire ma per i servizi, infine vogliamo dare attenzione alle aree di pregio”. Catacci. “Una città turistica non può prescindere dall’ambiente e dal rispetto che merita e poi dobbiamo promuovere uno studio epidemiologico per vedere l’effetto sulla salute. Vanno messe in atto azioni per riqualificare il verde, troppo esiguo, e puntare sulla realizzazione del depuratore inadeguato. Non basta intubare Loricina ma rivedere gli inquinanti che ci scaricano dentro”. Casto. “Per il pericolo polveri sottili diciamo no alle biogas e siamo per la riqualificazione urbana in senso eco sostenibile con dei protocolli con le Università, puntiamo su una verifica della rete fognaria e a controlli al tappeto sul depuratore. Dobbiamo controllare Acqualatina e riconvertire a led l’illuminazione pubblica i cittadini meritano una città più bella l’obiettivo è la bandiera blu”. Burrini. “Dobbiamo avviare subito una vertenza con Acqualatina per il depuratore, le fogne e gli scarichi. Diciamo basta con gli scarichi sulle spiagge e oltre al nuovo Prg vogliamo puntare sulla riconversione edilizia e impadronirci dei parchi, dal sughereto a foglino, fino alla campana da far diventare dei gioielli. Torre Astura è da liberare una spiaggia che non può essere ad uso esclusivo dei parenti di chi lavora al Poligono. infine vogliamo realizzare più piste ciclabili in ottica europea”.
Domanda 3 Che tipo di strategia avete per fare fronte alla penetrazione della criminalità organizzata e alla sempre più diffusa cultura dell’illegalità nella vita quotidiana?
Libernini. “Legalità è la risposta contro il crimine organizzato che si interessa degli appalti correlati al Comune. Ci sono azioni di contrasto con il nuovo codice degli appalti e tavoli con l’Anac. Oggi non c’è la cultura della solidarietà e si deve iniziare a spiegare a tutti le regole del vivere civile, come fa già la polizia locale. Diciamo basta al cinismo”. Iacobelli. “Per combattere la criminalità, la camorra e la Ndrangheta dobbiamo puntare sulla trasparenza amministrativa, su assemblee trimestrali per dire a tutti come vengono spesi i soldi di bilancio che deve essere partecipato e far decidere nei quartieri come spendere i soldi. Dare rilievo alle associazioni e allo sportello anti usura, non dobbiamo lasciare solo nessuno. Basta anche al racket. infine vogliamo dedicare una scuola e una via a Peppino Impastato per insegnare ai giovani l’esempio di chi lotta”. Menghini. “Già il fatto che oggi ci sia un confronto civile tra noi candidati dopo la brutta campagna elettorale del 2013 vuol dire che c’è più rispetto. Io punto sulla nomina di un assessore alla legalità e trasparenza nell’amministrazione. E’ poi fondamentale unire i corpi di polizia locale da far lavorare anche notte e studiare un coordinamento con Anac e Prefettura e fare prevenzione. La città trascurata invita a comportamenti inadeguati, serve cura e cultura e serve presenza nel borgo con mostre e concerti”. Burrini. “Puntiamo alla creazione di un tavolo interforze per il controllo e l’assistenza coordinato dal Comandante della polizia locale che abbia il budget per controllare il territorio anche di notte tutto l’anno. Puntiamo sul controllo degli appalti nella Pubblica amministrazione e sui corsi di cultura alla legalità nelle scuole, sull’istituzione del Difensore civico anche dai soprusi del comune verso i cittadini. Non puntiamo solo sulla repressione ma su azioni che siano da deterrente”. Eufemi. “Vogliamo regole certe e uguali per tutti, vogliamo organizzare un comune impermeabile alle infiltrazioni e il massimo del rispetto delle leggi. Se questo si fosse fatto in passato non avremmo la buca in piazza e i numeri civici che vanno contro le regole di una pubblica amministrazione trasparente. Dobbiamo avviare un lavoro nelle scuole e con le famiglie e tolleranza zero con il borgo, luogo senza regole, che è motivo di sofferenza per i cittadini”. Verdolino. “A Nettuno sono presenti delinquenti a tutti i livelli che neanche in Campania. Bisogna avviare azioni repressive esemplari e avere la polizia in ogni quartiere. Bisogna rafforzare la polizia locale e dare regole certe e condivise. Vogliamo la trasparenza degli amministratori che dimostrino di avere dei patrimoni sani ed un esame tossicologico”. Casto. “La lotta al crimine passa dalla cultura e dalla scuola si parte dalle piccole cose. Sono contento dell’impegno dei sindaci contro le affissioni abusive. Le istituzioni devono difendere i cittadini abbiamo in programma un coordinamento delle forze dell’ordine per l’educazione civica nelle scuole. Si deve far capire a tutti che anche i muri puliti e il fatto di non buttare le carte per terra ha un valore”. Catacci. “Trasparenza deve essere il principio di ogni atto del comune. Il crimine punta sui soldi e il bilancio partecipato con un sistema coordinato di sicurezza sui fattori di rischio è importante. Vanno evitati episodi come quelli dell’accoltellamento al Borgo e serve una Consulta per la sicurezza per mettere tutto a regime. Infine lo sportello anti usura fondamentale per agire contro questi fenomeni”. Turano. “Borsellino diceva che le mafie sono cosa umana hanno inizio e fine. La fine passa dalla cultura dobbiamo dare l’esempio di quello che vogliamo fare con un assessorato alla legalità e con l’approvazione della carta di Pisa. Dovrà svanire ogni forma di favoritismo e malcostume. Dobbiamo coinvolgere le forze di polizia ma anche i cittadini sani che portano alla luce i problemi. Vogliamo il vigile di quartiere per prevenire la microcriminalità e più controlli con le forze di polizia che oggi sono pochi e spesso male equipaggiati”.
Infine slogan e dichiarazioni: Perché votare per me?
Catacci: “A nettuno ci sono problemi decennali nulla è stato fatto fino ad oggi, noi siamo alternativa di vecchi amministrativa corresponsabile della situazione. Occorre un punto di rottura con il passato chi ha fatto i danni non li può riparare”.
Eufemi: “Per le condizioni in cui siamo diventare normali sarà un successo. Una città bella, pulita ed efficiente e da qui partire con lo sviluppo e un progetto per il futuro per essere nettunesi orgogliosi di appartenere ad una città che funziona”.
Verdolino: “Votateci non siamo legati ai partiti la rivoluzione si fa dal basso. Siamo contro a chi fa politica per lavoro, noi un lavoro lo abbiamo già e poi gli altri sono mosci noi siamo rock”.
Casto: “O si cambia o tutto si ripete. E’ importante favorire il controllo dei cittadini alla politica devono controllare l’operato di chi governa spero che chiunque vinca lo faccia”.
Turano: “Votate noi perché come hanno detto tutti si deve scegliere l’uomo che dimostri la coerenza e la passione per quello che fa per la città. In questa fase tragica per la città è bene che le forze sane combattano”.
Burrini: “Noi vogliamo Fare ora quello che non ci è stato permesso di fare prima. Legalità, trasparenza e partecipazione l’esempio va dato dall’alto. Siamo gli unici con un programma organico per far ripartire la città subito”.
Libernini: “Come diceva l’Imperatore Adriano al centro si deve mettere il cittadino, perché i cittadini ci dicono cosa fare. Noi siamo Nettuno, riprendiamoci Nettuno”.
Iacobelli: “Crediamo alle persone a cui diciamo non perdete la speranza. Dobbiamo risolvere l’emergenza culturale, si può essere felici in una città solo se lo si è tutti insieme”.
Menghini: “Dobbiamo ripartire dagli errori, riconoscerli vuol dire voltare pagina dobbiamo guardare ai più deboli, vogliamo dare una prospettiva ai nostri figli, dobbiamo guardare al futuro voi siete il futuro”.
Infine il Parroco don Claudio ha salutato tutti. “E’ bene che ci sia interesse al bene comune, oggi vedo tante persone, di solito tanto menefreghismo. Tante le ricette sentite io credo sia importante sottolineare che l’altro non è un nemico ma un’occasione, come i nostri vicini che magari ci costano fatica ma tutti insieme con il confronto si arriva ad un bene più grande”.
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