Il Consiglio di Stato ha accettato il ricorso presentato dallo staff di Stefano Fassina, candidato sindaco a Roma dopo la bocciatura di pochi giorni fa. La lista riammessa è “Sinistra per Roma – Fassina sindaco” “perché nessuna disposizione di legge prevede, per la materia elettorale, la nullità di tali autentiche quando siano prive di data, purchè risulti certo che l’autenticazione sia stata effettuata nel termine previsto dalla legge”.
I giudici del Consiglio di Stato, a supporto della loro decisione, hanno fatto riferimento “all’importanza del principio democratico della massima partecipazione alle consultazioni elettorali nei casi in cui le liste siano in possesso di tutti i requisiti sostanziali e formali essenziali richiesti dalla legge”.
Il segretario di Sinistra Italiana, la cui lista è data dai sondaggi al 10%, ammette le proprie colpe riguardo l’iniziale défaillance: “La responsabilità politica è mia: c’è stata una disattenzione, ma nessun sabotaggio. La città ha capito che siamo persone serie e determinate, la nostra non è un’avventura elettorale, saremmo comunque rimasti in campo come candidati precari. Il nostro profilo si è rafforzato in termini di serietà e robustezza, nonostante l’errore». (di Daniele Mancin)