Il terremoto politico che ha investito il Pd di Nettuno, che si presenta spaccato al voto, vede l’ex consigliere democratico Nicola Burrini (espulso dopo la sfiducia a Chiavetta) protagonista mai nominato della frattura interna tra il candidato Sindaco Giacomo Menghini e l’ex sindaco Alessio Chiavetta.
Menghini riapre ad un mese dal voto ad una parte dei dissidenti – chiediamo proprio a Burrini – dopo l’aspra battaglia che ha portato a diverse espulsioni nel Partito democratico (oltre a Burrini sono stati mandati via Pamela Polito, Matteo Selva e Domenico Della Millia) possiamo parlare di un improvvisa inversione di tendenza?
“Ci troviamo di fronte ad un mistero evidentemente – risponde Burrini – qualche mese fa, sotto la regia di Maugliani, invece del tavolo di confronto si è scelta la via delle epurazioni. Oggi si prendono chiaramente le distanze da Chiavetta e dai suoi errori, e dietro c’è sempre la regia di Maugliani. O si è cambiata idea per racimolare qualche voto, oppure quelle idee erano confuse prima e sono confuse adesso. Basti pensare che Menghini ha comunicato di aver trovato una soluzione all’affaire delle piastrelle, dopo che come elemento di spicco della scorsa maggioranza aveva avallato quella scelta. In questa confusione, mi piacerebbe sapere se alla fine abbiano capito o meno quali erano le nostre ragioni, quelle degli epurati. Così per curiosità… Perché il commissario sulla questione del parcheggio ha agito proprio come noi avevamo indicato molti mesi orsono”.
Il Pd oggi in affanno dà ragione al tuo essere dissidente della prima ora?
“Nonostante l’ostracismo nei nostri confronti e il fatto di essere stato trattato come un paria, mi ha fatto piacere che oggi le ragioni dello strappo, da molti elettori e simpatizzanti del Pd, siano state finalmente considerate un gesto di responsabilità e coraggio. Il Pd ci è arrivato tardi, ma diciamo che non è la prima volta che arriva in ritardo su qualcosa. Molti hanno compreso oggi le mie ragioni e capito che la sfiducia è stato un gesto di responsabilità e coraggio. Il Pd ci è arrivato tardi. Oggi sarebbe interessante capire le motivazioni di questa riunione. Menghini chi è? L’uomo di fiducia di Chiavetta fino alle primarie o quello che oggi cerca di ricrearsi una verginità?”.
Intanto il Commissario bacchetta i politici impegnati in campagne a favore dei cittadini ma quando c’era da decidere sono state fatte altre scelte.
“Non sono mai stato a favore della petizione sui numeri civici penso che il Sindaco eletto debba fare una scelta di responsabilità e ripartire dalla delibera di consiglio per non far pagare i cittadini. Senza giochetti”.
Vista la riapertura hanno contattato anche lei?
“Non mi ha contattato nessuno e non ho dialogo con Menghini anche perché gli avrei chiesto il loro programma di cui ad oggi non si ha traccia. Il Pd a Nettuno comunica male, anzi malissimo, e non sono stupito che non ci sia un programma. Probabilmente esiste pure, ma se lo sono perso da qualche parte”.
Quindi avanti da solo, con quante liste?
“Sicuramente due forse una terza. Tutte persone preparate e competenti che non hanno una lunga esperienza politica ma sia chiaro, dal giorno dopo l’elezione sappiamo dove mettere le mani e agire. Siamo pronti a far ripartire da subito situazioni ferme da troppo tempo”.
Si parla di accordi già in atto per il ballottaggio che c’è di vero?
“Nessun accordo e nessun incarico come oggetto di trattativa – conclude Burrini – puntiamo noi al ballottaggio ma il giorno dopo il voto saremo pronti a valutare apparentementi solo con chi dimostra di avere a cuore gli interessi della città e che ci dia ascolto sulle nostre priorità. Il confronto sul programma – conclude – sarà determinante”.