Il decreto legislativo14 marzo 2013, n. 33 obbliga le Pubbliche Amministrazioni a rendere note le informazioni identificative degli immobili posseduti, nonché i canoni di locazione o di affitto versati o percepiti.
“Considerato che nel portale trasparenza del Comune di Anzio tali dati erano assenti, il Meetup “I Grilli di Anzio” ha effettuato l’accesso civico al Segretario Generale della città neroniana. La risposta pervenutaci il 22 marzo 2016, se da un versante conferma la legittimità della nostra istanza (i dati richiesti sono stati inseriti nel link previsto), dall’altra crea seri dubbi sulla validità delle giustificazioni addotte, in quanto si parla di non ben precisati “problemi tecnici avuti col programmi di gestione del protocollo informatico e con il nuovo software di gestione del patrimonio immobiliare” che sembrano più che altro le puerili scuse di chi è stato scoperto con le mani nella marmellata. La legge in questione, infatti, obbliga il Responsabile della Trasparenza a ottemperare, anche se non prevede ulteriori spiegazioni, quest’ultime profuse, invece, a piene mani dal dirigente del patrimonio. I dati relativi al 2016 non sono ancora noti, ma da quelli pubblicati ricaviamo subito alcune riflessioni. Dal 2014 al 2015 crescono di poco i canoni per le locazioni residenziali, mentre calano quelli per locali commerciali. Un po’ insolito. Dai primi dati a disposizione emergono, inoltre, canoni di affitto a dir poco ridicoli, che corrispondono soprattutto ai locali adibiti a sedi dei partiti. Parliamo di cifre tra i 350 e i 500 euro annui, in alcuni casi zero. Non ancora identificati al momento i canoni relativi ai locali affittati a palestre e associazioni sportive. Stiamo preparando un report completo che gireremo alla corte dei conti”.