Nato a Nettuno il 14 dicembre 1978. Diplomato all’ITC Vittorio Veneto di Latina. Laureato in Scienze Politiche indirizzo Internazionale presso l’Università La Sapienza di Roma Nicola Burrini inizia il suo percorso politico con il Partito Popolare Italiano nel 1996. Passa nella Margherita con cui viene eletto consigliere comunale a Nettuno nel 2003. Ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio Comunale di Nettuno nella legislatura dal 2008 al 2013 con il Partito democratico. Rieletto nella legislatura successiva. Lavora presso il ministero del Lavoro nell’ambito della programmazione europea per la gestione dei fondi comunitari ed è il primo firmatario della sfiducia all’Amministrazione Chiavetta. Da qualche giorno è candidato a Sindaco di Nettuno.
Sei nato a Nettuno? Da tempo non è possibile nascere qui…
“Tra tutti – risponde – sono praticamente l’unico nato e residente a Nettuno che, per fare il sindaco, mi sembra un buon punto di partenza”.
Il progetto politico è nella fase finale di definizione, tre forse quattro liste, due direttamente collegate al candidato sindaco di Nettuno Nicola Burrini, una squadra convinta e tanti progetti per una città in cui “si deve essere felici di vivere”. Burrini ci racconta il suo progetto politico e gli obiettivi da raggiungere con la sua candidatura.
Manca pochissimo al voto – chiediamo – ci ha messo tempo a sciogliere le riserve…
“Mi sono preso il mio tempo – risponde Nicola Burrini – mi sono confrontato con molte persone e dopo un lungo percorso abbiamo trovato la quadra e oggi siamo il gruppo giusto da presentare agli elettori”.
Secondo le cronache della politica locale la coalizione ha perso qualche pezzo per strada…
“Ci sono stati molti fidanzamenti – spiega non senza ironia – ma nessuno matrimonio anche se – sottolinea – sono rimasto in buoni rapporti con tutti. Ci siamo lasciati da amici e chissà che con qualcuno non ci possa essere un ritorno di fiamma”.
Si presenta con il gruppo storico e con delle persone che condividono questa via civica aveva in mente questa strada al momento della sfiducia alla precedente Amministrazione?
“Abbiamo mandato a casa un Sindaco per motivi politici – risponde – si poteva e doveva fare molto di più con quel progetto che era fermo da troppo tempo quando abbiamo deciso di staccare la spina, ora vogliamo lavorare e tanto. Non ho fatto cadere Chiavetta per velleità personali ma perché vedevamo il futuro della città in modo diverso, a partire proprio dalla questione parcheggio. Quello che vogliamo fare ore è quello che ci è sembrato impossibile realizzare ieri”.
I temi centrali di questa campagna sono le “mattonelle” dei numeri civici e il parcheggione ma i cittadini sembrano interessati anche ad altre questioni, come la situazione delle strade e il decoro urbano che progetta ha per rispondere a queste emergenze?
“Sulle mattonelle mi impegno a non attivare la terza petizione – risponde – non credo che la raccolta firme sia una soluzione. Il problema va affrontato a partire dalla gara d’appalto, che sembra avere diversi problemi e su questo vogliamo attivarci. Sul parcheggione ho già detto la mia: la convenzione andava risolta nel 2014. Mi sono battuto per questo con la maggioranza ma nessuno mi ha dato retta. Per il resto poche promesse e tanta concretezza. Vogliamo ripristinare l’ordinaria amministrazione la manutenzione deve essere scontata e periodica l’estate arriva ogni anno, le piante ricrescono sempre. La programmazione che ora manca deve diventare la norma, anche e soprattutto per la manutenzione stradale. Il cuore del nostro programma è basato sul ricreare un’identità comune e puntare sulla vocazione della nostra città. Io credo che sia il turismo e per questo la cura dell’ambiente è essenziale. I dettagli di quello che voglio fare li presenterò al più presto insieme alla mia coalizione”.
Centrodestra diviso, Pd che corre da solo e tante civiche è difficile fare previsioni sull’esito elettorale…
“Noi siamo ottimisti, crediamo che i cittadini abbiamo sviluppo un maggior senso critico oggi e che prima di guardare ai contenitori politici ad avere un peso siano le persone. I cittadini dovranno farsi un’idea di città e delle persone da cui vogliono che sia governata”.
Molti gli spostamenti dal centrodestra al centrosinistra rispetto all’ultima giunta, come se li spiega?
“C’è chi pensa di vincere facile e si sposta per interesse – risponde Burrini – tutti hanno un pezzo della vecchia giunta Chiavetta in casa, noi abbiamo valutato di fare una scelta diversa”.
Ora manca una sede elettorale che in molti hanno già inaugurato…
“A breve apriremo la nostra in via Matteotti a disposizione di tutti i cittadini che vorranno condividere questo progetto con noi”.
Ci saranno ospiti o sponsor politici regionali o nazionali?
“Noi non siamo una civica camuffata, non abbiamo nessuno sponsor, solo i cittadini”.
Neanche una promessa elettorale?
“Ne faccio due: al primo consiglio comunale porteremo il codice etico degli eletti, la carta di Pisa. Poi istituiremo consulte periodiche e a tema a cui inviteremo tutti i cittadini a partecipare. Il mio trascorso è noto – conclude Nicola Burrini – sono disponibile al dialogo con tutti da sempre e questo è un fatto che non cambierà. Non ho mai cambiato numero di telefono e non intendo farlo neanche in futuro”.