Pietro Cappellari ha donato l’intero suo archivio storico al Comune di Nettuno. L’atto di acquisizione da parte dell’Amministrazione ha sancito formalmente il passaggio a disposizione dell’intera collettività. Si tratta di centinaia di documenti e decine di foto che trattano della storia del primo Novecento ad Anzio e Nettuno che sono così stati inseriti, con apposito inventario, all’interno dell’Archivio Storico Comunale della città del tridente e, da oggi, liberamente consultabili. «E’ dal 1994 che mi occupo dello studio del Novecento ad Anzio e Nettuno – ha dichiarato Cappellari – e nel corso di questi anni ho accumulato molti documenti inediti sulla storia di queste due meravigliose città. Documenti che mi hanno permesso di editare ben quattro volumi sugli eventi legati al Fascismo e allo sbarco angloamericano a Nettunia: I Legionari di Nettunia; Lo sbarco di Nettunia e la battaglia per Roma; Nettunia, una città fascista 1940-1945; Il fascismo ad Anzio e Nettuno 1919-1939. Libri che hanno, per la prima volta, fatto luce sulla storia dimenticata di questo territorio, portando a conoscenza dei cittadini fatti ed eventi di cui si era persa memoria storica. Conclusa questa lunga avventura editoriale, era necessario che tutta la documentazione alla base di questi studi scientifici che hanno smascherato decenni di falsità della vulgata, fossero disponibili a tutti, vuoi per un riscontro oggettivo con le tesi sostenute nei miei libri, vuoi per permettere in futuro nuovi studi da parte dei ricercatori del territorio. Così, dopo aver inventariato il tutto, ho deciso di donare alla collettività questo piccolo patrimonio. In principio si era pensato di versare il tutto al Comune di Anzio, in quanto si era concretizzata l’idea di creare presso questa città un importante ente di ricerca, un Archivio Storico Comunale polifunzionale. Purtroppo, nonostante l’approvazione del progetto, gravi intralci “burocratici” hanno impedito a tutt’oggi la realizzazione di questo istituto d’avanguardia. In attesa, quindi, della ripresa del progetto da parte del Comune di Anzio, si è pensato di trasferire la documentazione presso l’Archivio Storico di Nettuno, in quanto, a nostro avviso, gode di una sistemazione tecnica migliore rispetto a quello anziate, a tutt’oggi dislocato presso la Biblioteca Comunale. L’acquisizione della documentazione da parte del Comune di Nettuno permetterà in futuro di progettare la costituzione in loco di un Archivio Storico polifunzionale, un ente di ricerca e studio in grado di costituire un raccordo culturale tra cittadini nettunesi, studenti universitari, centri di ricerca ed università italiane e straniere. A tal proposito, l’Accademia Delia, istituto che si fa promotore del progetto, ha già predisposto una bozza di massima da presentare alla prossima amministrazione. Il progetto prevede la costituzione di un Istituto Storico dell’Antico Territorio Nettunese, dotato di un archivio (già in essere, ma da ampliare e rendere fruibile), di una biblioteca speciale (salvando dall’oblio il fondo “Cento Libri per Nettuno”) e, soprattutto, di un aula di studio polifunzionale (riprendendo magari il progetto del Centro Studi del Parco Naturale-Archeologico-Marino di Torre Astura). Una aula dotata di strumenti d’avanguardia, dove non solo si possano consultare documenti e libri, ma che possa diventare un punto di incontro per tutti gli studiosi del territorio, con particolare riguardo agli studenti universitari di Nettuno che, da anni, sono costretti ad “emigrare” presso la sovraffollata biblioteca di Anzio per trovare un posto dove studiare in tranquillità insieme ai propri coetanei. Un progetto in cui credo fermamente e che porterò avanti con tutte le mie forze. Il contributo che nel corso degli anni abbiamo dato alla formazione del fondo “Centro Libri per Nettuno”, il lavoro svolto per la costituzione del Centro Studi del Parco di Torre Astura e, adesso, l’implementazione dell’Archivio Storico Comunale devono avere un sbocco concreto per la città. Uno sbocco che ponga la cultura a colonna portante dell’azione dell’Amministrazione e che sappia rivalutare la storia del nostro territorio a partire dall’era preistorica fino ai nostri giorni. Non può essere, ad esempio, che un evento centrale come lo sbarco angloamericano sia progettato in pochi giorni da inesperti e tra il disinteresse generale oppure che si spendano decine di migliaia di Euro per costruire una sala per accogliere il cosiddetto “Guerriero di Nettuno” di cui nessuno – tristemente – sa più nulla. Contatti a livello locale sono stati già avviati, mentre a livello internazionale contiamo di stringere nelle prossime settimane accordi con dei centri studi già operativi, così che l’iniziativa possa essere finanziata anche dai fondi dell’Unione Europea».