E’ il parcheggio di piazzale Berlinguer a Nettuno, bloccato da anni, uno dei temi centrali della campagna elettorale di Nettuno. Lo sa bene Carlo Eufemi, candidato a sindaco con Noi con Salvini, Alleanza nettunese, fratelli d’Italia, e diverse liste civiche, che sulla vicenda non solo ha spiegato quali sono le possibili soluzioni, ma ha sollevato il dubbio di “mani oscure” in azione per interessi personalistici. “Nei giorni scorsi – ha detto – probabilmente all’insaputa del Commissario prefettizio, il dirigente di settore ha convocato una inutile conferenza dei servizi sul parcheggione, che di fatto interrompe i termini con cui il Commissario stesso stimava alla ditta di avviare i lavori senza alcun aggravio per le casse comunali. Eppure – aggiunge Eufemi – basta visionare i bilanci della città, in costante passivo, per capire che la ditta non è in grado di realizzare il progetto e non lo è mai stata. Questa convenzione è stata fatta per far si che la ditta stessa potesse vantare crediti con il Comune di Nettuno. Ci sono delle manovre in corso per favorire questa ditta, ma noi non resteremo a guardare. Ho già denunciato la situazione alla Procura e spero si arrivi fino in fondo alla vicenda. per quello che riguarda le possibili soluzioni – ha aggiunto – se vinceremo noi metteremo alle strette la città, intimandogli di iniziare i lavori e applicando le penali se non dovesse farlo. Ma state pur certi – ha poi aggiunto – che i lavori non inizieranno. Tuttavia in questo modo potremo riprenderci l’area e poi ci sono due scelte davanti a noi: pubblicare un nuovo bando con un progetto ridotto, perché i costi di quello attuale sono antieconomici per chi dovesse realizzarlo, oppure individuare altre aree di sosta su cui intervenire, chiedendo alla ditta aggiudicataria di ripristinare la situazione a piazzale Berlinguer e riaprirla ai cittadini. Quello che è stato fatto con il parcheggione – ha concluso – è l’emblema della stupidità amministrativa con cui la città di Nettuno si è dovuta confrontare. Tutto l’iter è stato pieno di errori e illegittimità, dagli scavi al trasporto dei materiali, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.
