Home Politica Nettuno – Diritti civili, le riflessioni di Roberto Alicandri

Nettuno – Diritti civili, le riflessioni di Roberto Alicandri

“Quanto si rimpiangono i partiti laici. La diatriba che ha paralizzato il Parlamento sulla legge Cirinnà, è una delle pagine meno edificanti della storia della Repubblica”. Lo scrive in un comunicato stampa l’ex consigliere comunale di Nettuno Roberto Alicandri. “Si tratta di diritti che dovrebbero essere garantiti senza dover assistere ad un dibattito mortificante per la civiltà giuridica di qualsiasi paese occidentale. La stessa pietra dello scandalo, le stepchild adoption, è qualcosa che il comune buon senso dovrebbe approvare immediatamente nell’interesse di bambini che rischiano di essere abbandonati in qualche istituto. Il clamore dato al fatto che i genitori possano essere anche omosessuali è affatto privo di senso. Basta pensare ai casi di violenza che concernono l’infanzia in famiglie ritenute normali. Lo Stato deve poter vigilare in ogni caso sui minori e senza pregiudizi di sorta. Anche chi resta legato profondamente ai sentimenti della famiglia tradizionale non può chiudere gli occhi di fronte alla realtà di oggi. Il Parlamento della Repubblica  – dice ancora Alicandri – ha chiuso anche le orecchie. Il Partito democratico ha proposto la legge e si trova in un imbarazzo che ha dell’inquietante. Non solo perché i suoi alleati dimostrano un tasso culturale che ci fa ritornare ai tempi della Dc di Fanfani, ma perché al suo interno si respirano gli stessi miasmi di arretratezza. Che la Chiesa possa essere contraria ad una simile legge, si comprende facilmente, che lo sia un partito della Repubblica, è disarmante. La situazione è divenuta talmente grave che giornali da sempre sostenitori del sistema maggioritario, si sono messi a lamentare l’assenza dei partiti laici. Quelli che fino a ieri erano dai loro editorialisti definiti “cespugli” e “partitini” destabilizzanti, vengono rimpianti. Al tempo di Fanfani, in effetti, i partiti laici, liberali, radicali, repubblicani, sommavano almeno un 7, 8 per cento dell’elettorato ed erano in grado di giocare una grande parte per spingere avanti sul piano del diritto un paese ancora arretrato come era stata l’Italia clerico fascista e monarchica fino al 1948. Quell’esperienza dispersa, sarebbe ancora utile alla luce di quanto sta avvenendo oggi. D’altronde abbiamo potuto toccare con mano che in caso di difficoltà di certo non si potrà confidare sull’appoggio dei 5 stelle che stanno dando grande dimostrazione della loro modernità, più o meno la stessa del tardo medioevo”.