Malumori nella maggioranza di Anzio che rischiano di assumere i contorni di un vero e proprio terremoto politico. Ancora nessuna dimissione ufficiale da parte di esponenti della maggioranza, in primis da parte dell’assessore Alberto Alessandroni, ma un profondo momento di riflessione che potrebbe portare a conseguenze irreparabili per il futuro della giunta Bruschini.
Nell’ultimo consiglio comunale è stata votata la mozione contro la costruzione delle centrali sul territorio di Anzio. Una mozione sposata dall’intero Consiglio comunale e appoggiata in toto dalla Giunta e da tutti i gruppi di maggioranza che hanno lavorato intensamente per due settimane, chiuse da una riunione fiume alla vigilia dell’assise. La miccia si è accesa poco dopo e farla scattare sarebbero state le dichiarazioni ufficiali rilasciate tramite un comunicato stampa inoltrato dall’ufficio stampa del comune, degli assessori Roberta Cafà e Laura Nolfi le quali chiedevano di dare mandato all’ufficio legale per presentare ricorso al Tar, anticipando, di fatto, la discussione in consiglio e della mozione sposata dall’intera maggioranza e proponendo un’azione che potrebbe ritorcersi contro lo stesso Consiglio comunale in caso di sconfitta davanti al Tribunale Amministrativo Regionale, concederebbe alla società proprietaria della centrale di rivalersi proprio contro il Consiglio comunale per il mancato avviamento dei lavori. Un dilemma che lo stesso assessore Cafà si era trovata ad affrontare da consigliere nel 2012, quando la questione Biogas ebbe inizio, e motivo per cui nella mozione votata in consiglio non si parla di ricorso al Tar, ma di dare mandato ad un ufficio legale per portare avanti tutte le pratiche per evitare la realizzazione di centrali sul territorio.
Una spinta personalistica che non è andata giù ai consiglieri di maggioranza ed anche a gran parte della Giunta. Questo ha portato a creare molte frizioni, su tutte quella con l’assessore Alberto Alessandroni, assente in consiglio come i consiglieri Velia Fontana e Davide Gatti (questi ultimi presenti ieri in commissione Pubblica Istruzione). Una maggioranza, dunque, uscita compatta dall’ultima riunione ed ora, invece, sempre più spaccata, anche all’interno della stessa giunta visto che pare che l’uscita anticipata della Cafà e della Nolfi non sia andata giù neanche ad un altro esponente di spicco del governo Bruschini.
Al momento, comunque, c’è da ribadire che non ci sono dimissioni ufficiali in essere da parte di nessun esponente di maggioranza. Questo, però, non significa che la situazioni tra Bruschini e la sua maggioranza sia in via di risuoluzione. La frattura politica creata dal comunicato di Nolfi e Cafà è profonda, sia per l’ingerenza creata sui lavori del Consiglio, cosa a dir poco inusuale, sia sul rispetto nei confronti degli altri membri della Giunta e dei consiglieri comunali, tutti concordi sulla mozione contro la centrale Biogas. Luciano Bruschini avrà ora il suo bel da fare per ricucire uno strappo che rischia di essere insanabile.